ROMA (Reuters) - Sia il Parlamento, e non la Corte Costituzionale, a scrivere la legge elettorale italiana, come avviene in democrazia.
Così, a 24 ore dalla sentenza della Consulta sull'Italicum, l'ex premier e leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, indica al suo partito una linea attendista rispetto all'ipotesi di voto anticipato.
"Non è pensabile che in una democrazia sia un organo giurisdizionale, e non un organo legislativo, a scrivere la legge elettorale", ha detto Berlusconi in una intervista a il Foglio in edicola domani spiegando la sua road map per arrivare alle elezioni.
Ieri la Corte Costituzionale ha stralciato il ballottaggio dalla legge elettorale della Camera, il cosiddetto Italicum, ha ammesso il premio di maggioranza per la lista che ottiene il 40% dei voti e ha detto che il sistema così modificato è immediatamente applicabile.
La decisione della Consulta è vista come un possibile viatico per le elezioni anticipate, dato che non prevede necessariamente l'intervento del Parlamento per modificare la legge elettorale.
"Ho stima [del premier, Paolo] Gentiloni e ne apprezzo lo stile e alcuni gesti, ma noi siamo e rimarremo all'opposizione di un governo che è espressione del Pd ed è sostanzialmente identico al precedente", aggiunge l'ex cavaliere.