SEUL/MANILA (Reuters) - Il presidente sudcoreano, Moon Jae-in, e l'omologo Usa, Donald Trump, hanno concordato di esercitare pressioni e di irrogare sanzioni alla Corea del Nord, mentre la Cina ha espresso la speranza che Pyongyang e la Corea del Sud possano riprendere i contatti quanto prima.
Il consiglio di sicurezza dell'Onu ha adottato all'unanimità nuove sanzioni contro la Corea del Nord, con l'obiettivo di indurla ad interrompere il programma nucleare. Le sanzioni potrebbero ridurre di un terzo le esportazioni di Pyongyang, pari a 3 miliardi di dollari.
La risoluzione, firmata dagli Stati Uniti, vieta le esportazioni di carbone, ferro, minerale di ferro, piombo, minerale di piombo e frutti di mare, in risposta ai due test missilistici intercontinentali condotti nel mese di luglio.
La risoluzione, inoltre, vieta ai paesi membri di aumentare il numero attuale di lavoratori nordcoreani, sbarra la strada a nuove joint venture con la Corea del Nord e a qualsiasi nuovo investimento nelle joint venture già attive.
La Corea del Nord ha denunciato le sanzioni, dicendo che violano la sovranità e ha promesso, in risposta, "azioni appropriate", secondo l'agenzia di stampa ufficiale. Pyongyang non porrà mai il programma nucleare sul tavolo negoziale finché gli Stati Uniti manterranno un atteggiamento ostile, ha fatto sapere il governo coreano, tramite l'agenzia KCNA.
Il segretario di stato americano, Rex Tillerson, ha detto che il sostegno di Cina e Russia alle sanzioni ha inviato un messaggio forte alla Corea del Nord. "Alle giuste condizioni ci possiamo sedere e dialogare sul futuro della Corea del Nord, con gli obiettivi della sicurezza e della prosperità economica", ha affermato Tillerson, parlando con i giornalisti a margine di un vertice sulla sicurezza regionale, a Manila. "Il segnale migliore che la Corea del Nord può darci sarebbe fermare i lanci di missili", ha aggiunto Tillerson.
La Corea del Nord accusa Stati Uniti e Corea del Sud di accrescere le tensioni attraverso le esercitazioni militari. Le due Coree sono tecnicamente ancora in guerra, perché il conflitto, svoltosi tra il 1950 e il 1953, si concluse con una tregua, non con un trattato di pace.
Durante una lunga telefonata, Moon e Trump hanno concordato di continuare a collaborare per frenare la Corea del Nord, in particolare alla vigilia di un'esercitazione militare congiunta prevista per la fine di agosto, ha spiegato un portavoce dell'ufficio presidenziale sudcoreano, Park Su-hyun, nel corso di un incontro con la stampa.
Moon avrebbe detto che bisogna mostrare alla Corea del Nord che la porta del dialogo è ancora aperta, se Pyongyang rinunciasse al programma nucleare.
Tramite un comunicato, la Casa Bianca ha fatto sapere che i due leader "hanno concordato che la Corea del Nord rappresenta una minaccia diretta grave e crescente" alla maggior parte dei paesi del mondo.
Attraverso Twitter, Trump ha dichiarato di essere "molto felice e impressionato dal voto unanime dell'Onu" sulle sanzioni.
PECHINO INVITA A MODERAZIONE
I ministri degli esteri delle due Coree si sono incontrati brevemente, ieri sera, nel corso di una cena di gala del forum della regione asiatica, a Manila.
Kang Kyung-wha, funzionario del ministero degli esteri della Corea del Sud, ha fatto sapere che Seul ha chiesto a Pyongyang di rispondere rapidamente alle proposte per migliorare le relazioni diplomatiche.
Il ministro degli esteri della Corea del Nord, Ri Yong Ho, ha dichiarato che le proposte di Seul non sono sincere, visto che si accompagnano a sanzioni.
Parlando con i giornalisti al forum, il ministro degli esteri cinese, Wang Yi, ha affermato di sperare che le due Coree possano migliorare i rapporti, sottolineando come il collega di Pyongyang non abbia completamente respinto proposte espresse dalla controparte sudcoreana. "Noi appoggiamo le proposte presentate dal nuovo governo (sudcoreano). Siamo pronti a vedere Nord e Sud riprendere presto i contatti", ha detto Wang.
La Cina, il principale partner commerciale della Corea del Nord, ha dichiarato di essere impegnata ad applicare pienamente le sanzioni, aggiungendo, però, che non si tratta di una soluzione.
Il ministero degli esteri cinese ritiene che le nuove sanzioni debbano evitare di incidere sulle attività economiche e sulla cooperazione, nonché sugli aiuti alimentari e umanitari.
Pechino ha anche chiesto a Washington e Seul di contribuire ad abbassare le tensioni, rinunciando alle attività militari e alle esercitazioni, nonché ritirando il sistema antimissile Thaad (terminal high altitude area defense).
Il Global Times, pubblicato dal Quotidiano del Popolo cinese, scrive, in un editoriale, che gli Stati Uniti devono porre un freno alla "arroganza morale sulla Corea del Nord. Occorre ricordare all'Occidente di esercitare una certa moderazione. L'idea sbagliata che la responsabilità della questione nucleare debba ricadere solo sulla Corea del Nord, e non anche su Usa e Corea del Sud, non aiuterà a risolvere la crisi", si legge.