Investing.com – come riportare il debito sovrano italiano ai livelli in cui era prima della crisi? La risposta è piuttosto semplice per Nomisma, una società di consulenza di Bologna nell’elenco dei soci di fondazione della quale compare, tra gli altri, anche l’illustre nome di Romano Prodi.
E’ sufficiente, come affermato nella newsletter di stamane della Nomisma dal suo presidente Pietro Modiano, unitamente al capo economista Sergio De Nardis, effettuare un prelievo forzoso del 10% sulle sostanze del 10% delle famiglie più ricche d’Italia.
Tutto molto semplice: i soldi si prendono la dove ci sono … senza farsi troppi problemi, e con la nobile motivazione di una necessaria redistribuzione della ricchezza fra i vari strati sociali.
Si stima che l’imponibile oggetto del prelievo, al netto di titoli di stato e delle quote di partecipazioni societarie, dovrebbe aggirarsi sui 1130 miliardi di euro e che, pertanto, potrebbe produrre un gettito di circa 113 miliardi di euro.
Si argomenta, nella stessa newsletter, che se avviato nel 2014, suddiviso in quattro rate e quindi ripetuto nei successivi tre anni sino al 2017, il prelievo forzoso potrebbe fornire uno stimolo all’economia nazionale di circa 28 miliardi all’anno, che potrebbe indurre un aumento del PIL che, in cinque anni, potrebbe raggiungere circa il 4,5%.
Seguono ovviamente le consuete considerazioni di rito sulla necessità di razionalizzare la spesa pubblica, combattere l’evasione e la corruzione, semplificare la burocrazia ecc. ecc.
Cosa ne pensate?
E’ sufficiente, come affermato nella newsletter di stamane della Nomisma dal suo presidente Pietro Modiano, unitamente al capo economista Sergio De Nardis, effettuare un prelievo forzoso del 10% sulle sostanze del 10% delle famiglie più ricche d’Italia.
Tutto molto semplice: i soldi si prendono la dove ci sono … senza farsi troppi problemi, e con la nobile motivazione di una necessaria redistribuzione della ricchezza fra i vari strati sociali.
Si stima che l’imponibile oggetto del prelievo, al netto di titoli di stato e delle quote di partecipazioni societarie, dovrebbe aggirarsi sui 1130 miliardi di euro e che, pertanto, potrebbe produrre un gettito di circa 113 miliardi di euro.
Si argomenta, nella stessa newsletter, che se avviato nel 2014, suddiviso in quattro rate e quindi ripetuto nei successivi tre anni sino al 2017, il prelievo forzoso potrebbe fornire uno stimolo all’economia nazionale di circa 28 miliardi all’anno, che potrebbe indurre un aumento del PIL che, in cinque anni, potrebbe raggiungere circa il 4,5%.
Seguono ovviamente le consuete considerazioni di rito sulla necessità di razionalizzare la spesa pubblica, combattere l’evasione e la corruzione, semplificare la burocrazia ecc. ecc.
Cosa ne pensate?