MILANO (Reuters) - La Corte di Appello di Milano ha stabilito che Veronica Lario, ex-moglie di Silvio Berlusconi, non ha più diritto all'assegno mensile da 1,4 milioni di euro che il leader di Forza Italia le corrispondeva nell'ambito del divorzio e dovrà inoltre restituire circa 60 milioni.
E' quanto si legge nel provvedimento dei giudici milanesi, visionato da Reuters.
I giudici hanno accolto l'istanza degli avvocati dell'ex premier che chiedevano di applicare la recente sentenza della Cassazione sul caso 'Grilli-Lowenstein'. Questo pronunciamento va oltre il criterio del mantenimento del tenore di vita goduto durante il matrimonio e stabilisce che l'assegno divorzile spetta solo a chi non è in grado di lavorare, non per sua colpa, e non ha redditi.
I legali dell'ex premier sostenevano che Lario non avesse più diritto all'assegno in quanto gode di una certa 'tranquillità' economica ed è autosufficiente, avendo a disposizione liquidità, gioielli e società immobiliari.
Nel provvedimento i giudici milanesi spiegano infatti che Lario "ha la possibilità e capacità di investimento di parte delle somme capitali ricevute dal marito", che la stessa ha quantificato in circa 104 milioni di lordi, senza considerare il valore dei numerosi gioielli avuti in dono.
"La Corte ritiene che, con lo scioglimento del matrimonio, sia venuto meno il diritto di Miriam Bartolini (il vero nome della Lario, ndr) a richiedere un assegno di mantenimento e che quindi non sussistano i presupposti per il riconoscimento di un assegno divorzile ai sensi dell'articolo 5 comma 6 Legge 898/1970, come modificato dalla L. 74/1987", si legge nel provvedimento.
"La signora Bartolini può infatti contare su un cospicuo patrimonio, oltretutto costituitole integralmente dal marito nel corso del quasi ventennale matrimonio; ha la capacità di produrre reddito, sia per le ingenti somme di denaro che l'ex marito le ha corrisposto sia perché possiede numerosi beni immobili di notevole valore commerciale in qualità di socio unico della società immobiliare Il Poggio srl -- che ha un patrimonio complessivo di oltre 50 milioni, come risulta dal bilancio di esercizio al 31.12.2015 prodotto dall'appellante -- e, per il tramite di detta società, della società Reality Corp di New York, proprietarie entrambe le società di cespiti in Italia, Stati Uniti e Inghilterra".
Al momento non è stato possibile avere un commento dai legali di Lario.