Di Alessandro Albano
Investing.com - Per ora niente crisi. Nella comunicazione al Senato, il premier Mario Draghi ha rimesso nelle mani del Parlamento il destino del suo governo, con il voto di fiducia che si terrà questa sera a Palazzo Madama prima della replica di domani alla Camera.
Le dimissioni, ha affermato Draghi all'inizio dell'intervento durato circa 1 ora, sono state "dolorose ma dovute", in quanto "è mancato il patto di fiducia che ha sostenuto l'azione di governo". Il voto di giovedì', ha aggiunto il premier, "ha certificato la fine di questo patto", e ha rappresentato "un gesto politico chiaro che non si può evitare, evitarlo significherebbe ignorare il Parlamento".
Dopo i primi mesi in cui i partiti "hanno messo da parte le proprie divisioni", "le forze politiche hanno posto il desidero di divisione davanti alle principali riforme proposte". "In politica estera - ha precisato l'ex BCE - si è tentato di indebolire il governo sull'intervento Ucraina, con un desiderio di indebitamento nel momento in cui non era possibile. L'unità si è esaurita".
In un intervento con toni decisamente forti per gli standard di Draghi, al quale M5S e alcuni senatori della Lega non hanno applaudito, il premier ha ribadito che "non si possono minimizzare mesi di strappi" e che se il Parlamento vuole andare avanti "dobbiamo ricostruire il patto, con coraggio altruismo e credibilità".
"La mobilità dei cittadini e istituzioni è stata senza precedenti ed è impossibile da ignorare, sta a noi decidere se il governo può andare avanti a governare", ha evidenziato.
L'Italia ha bisogno "di un governo capace di muoversi su 4 fronti", ha aggiunto, quali piano PNRR, giustizia, fisco e agenda sociale "per combattere le disuguaglianze". "Possiamo operare senza scostamenti di bilancio, entro primi giorni di agosto provvedimento per costi energia e potere d'acquisto", ha detto Draghi, aggiungendo che "è necessario accelerare sul rigassificatore di Piombino, non si può protestare contro le infrastrutture necessarie per l'indipendenza energetica".
Il pm ha poi sottolineato che "c'è bisogno di un sostegno convinto" per un governo che opera "nel legame trans-atlantico, nel cuore di Europa, G7 e Nato".
"Non serve fiducia di facciata, nuovo patto fiducia dev'essere sincero e concreto. Siete pronti a ricostruire questo patto? Siete pronti a confermare lo sforzo compiuto poi affievolito? Sono qui perchè gli italiani lo hanno chiesto, la risposta dovete darla agli italiani", ha poi concluso Draghi.
Il timing dei lavori al Senato è questo: al momento è in atto la discussione generale con i senatori che avranno a disposizione un massimo di 5 ore e mezza, fino alle 16.30 circa; poi sarà il momento della replica di Draghi, in cui comunicherà le sue intenzioni. Se il premier si sottoporrà al voto di fiducia inizieranno le dichiarazioni di voto e in seguito con la chiama dei senatori.
Qui sotto potete seguire tutto il "Draghi-Day" al Senato con discussioni e voto successivo: