BRUXELLES (Reuters) - Sono i ministri delle Finanze lettone, portoghese e slovacco i tre candidati per la successione di Jeroen Dijsselbloem alla presidenza dell'Eurogruppo, su cui i diciannove responsabili alle Finanze della zona euro si pronunceranno probabilmente già nella riunione di lunedì prossimo.
Il numero uno dell'Eurogruppo presiede alle riunioni mensili dei ministri delle Finanze ed è responsabile del fondo di salvataggio della zona euro, che ha evitato la bancarotta a Grecia, Irlanda, Portogallo, Spagna e Cipro durante la crisi del debito sovrano.
Hanno presentato formalmente la propria candidatura entro la scadenza di oggi a mezzogiorno la lettone Dana Reizniece-Ozola, il portoghese Mario Centeno -- che secondo una fonte governativa italiana ha il sostegno di Roma -- e lo slovacco Peter Kazimir.
Rinnovato due volte per tre anni, il mandato dell'olandese Dijsselbloem è in scadenza il 13 gennaio. Dopo le elezioni olandesi della primavera scorsa, che hanno segnato un netto arretramento del partito socialista di cui è espressione, ha perso la carica di ministro delle Finanze.
I socialisti europei premono perché la poltrona dell'Eurogruppo resti appannaggio del centrosinistra, dal momento che il centrodestra già controlla ruoli chiave come la presidenza della Commissione.
Per la carica era in più occasioni stato fatto anche il nome di Pier Carlo Padoan, che non si è invece mai candidato in vista delle prossime politiche italiane previste in maggio.
Economista laureato a Harvard, Centeno è stato responsabile delle Finanze portoghese in una fase di forte ripresa per Lisbona, che sta crescendo al ritmo più brillante degli ultimi dieci anni, con un deficit in calo ai minimi da oltre dieci anni, dopo la crisi del debito del 2011-2014.
In maggio, mentre la Commissione chiudeva la procedura per eccesso di deficit aperta contro il Portogallo, l'allora ministro delle Finanze Wolfang Schaeuble definiva Centeno il "Ronaldo dei ministri finanziari Ue".
Le obiezioni sulla sua candidatura si basano sul fatto che Lisbona abbia dovuto far ricorso agli aiuti Ue per una gestione irresponsabile della politica economica. Pare inoltre non abbia finora dato un grande contributo al dibattito in sede di Eurogruppo.
Lo slovacco Kazimir, anch'egli socialista, ha invece gestito le finanze pubbliche del paese con grande rigore, ponendosi spesso in posizione di 'falco' sul tema degli aiuti alla Grecia. La sua candidatura avrebbe il sostegno di Germania e Olanda.
Secondo i critici, non avrebbe approfittato della presidenza di turno dell'Unione in cui Bratislava si sarebbe potuta mettere ben più in luce.
Trentasei anni, Reizniece-Ozola è l'unica candidata donna ma viene dalle fila del centrodestra, che ne appoggerebbe la nomina. Campionessa di scacchi.
Su di lei le obiezioni riguardano lo scarso contributo al dibattito in sede di Eurogruppo ma soprattutto il fatto che nel 2014 si sia schierata contro l'ingresso delle Lettonia nell'euro.
In un'intervista a un'emittente tv locale del marzo 2015, sosteneva di non aver ancora cambiato idea in merito all'appartenenza di Riga all'unione monetaria.