Investing.com - I prezzi dell’oro questo lunedì continuano a salire dalla seduta precedente al massimo di nove settimane, dal momento che i timori per i mercati emergenti hanno fatto aumentare l’interesse per il metallo prezioso come bene rifugio.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna ad aprile sono saliti al massimo della seduta di 1.279,20 dollari l’oncia troy, il massimo dal 18 novembre, prima di scendere a 1.269,20 dollari l’oncia troy negli scambi della mattinata europea, in salita dello 0,4%.
Il contratto di aprile venerdì è salito dello 0,16% a 1.264,50 dollari l’oncia troy. I futures troveranno supporto a 1.230,80 dollari l’oncia troy, il minimo dal 23 gennaio e resistenza a 1.287,70 dollari, il massimo dal 18 novembre.
I crescenti timori per i mercati emergenti continuano a spingere l’interesse per l’oro come bene rifugio. Il metallo prezioso ha subito un’impennata venerdì dal momento che scende la propensione al rischio tra gli investitori nei mercati emergenti e sale l’appeal dell’oro.
Le valute dei mercati emergenti sono state duramente colpite in seguito alla decisione del mese scorso della Federal Reserve di iniziare il ridimensionamento del programma di acquisti.
La lira turca è scesa all’ultimo dei minimi storici contro il dollaro venerdì, mentre il rand sudafricano, il rublo russo e il peso argentino sono scesi al minimo pluriannuale contro il dollaro.
Gli investitori attendono l’esito del vertice mensile della Fed previsto per mercoledì, tra le aspettative di un’ulteriore riduzione del programma di acquisti di bond a 65 miliardi di dollari dagli attuali 75 miliardi.
Il vertice di politica economica sarà l’ultimo per il Presidente uscente della Fed Ben Bernanke, mentre si prepara a subentrare la vice Presidente Janet Yellen.
I dati della Commissione Statunitense per le materie prime e i futures per la settimana conclusasi il 21 gennaio rilasciati venerdì hanno mostrato che gli hedge funds e i money managers hanno alzato le previsioni rialziste per i futures dell’oro.
Le posizioni lunghe nette ammontano a 43.353 contratti per la scorsa settimana, rispetto ai 43.227 della settimana precedente.
Intanto, l’argento con consegna a marzo è in salita dello 0,8% a 19,92 dollari l’oncia troy. I prezzi Comex dell’argento sono rimasti in un range tra 19,82 dollari l’oncia troy e 20,07 dollari l’oncia troy.
Il contratto di marzo dell’argento ha chiuso la seduta di venerdì in calo dell’1,22% a 19,76 dollari l’oncia troy.
Sul Comex, i futures del rame con consegna a marzo sono in calo dello 0,25% a 3,263 dollari la libbra, il minimo dal 10 dicembre.
I prezzi del rame sono rimasti sotto pressione in seguito ai dati della scorsa settimana che hanno mostrato un calo maggiore del previsto dell’attività manifatturiera in Cina. La nazione asiatica è il principale consumatore mondiale di rame, col 40% della richiesta globale lo scorso anno.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna ad aprile sono saliti al massimo della seduta di 1.279,20 dollari l’oncia troy, il massimo dal 18 novembre, prima di scendere a 1.269,20 dollari l’oncia troy negli scambi della mattinata europea, in salita dello 0,4%.
Il contratto di aprile venerdì è salito dello 0,16% a 1.264,50 dollari l’oncia troy. I futures troveranno supporto a 1.230,80 dollari l’oncia troy, il minimo dal 23 gennaio e resistenza a 1.287,70 dollari, il massimo dal 18 novembre.
I crescenti timori per i mercati emergenti continuano a spingere l’interesse per l’oro come bene rifugio. Il metallo prezioso ha subito un’impennata venerdì dal momento che scende la propensione al rischio tra gli investitori nei mercati emergenti e sale l’appeal dell’oro.
Le valute dei mercati emergenti sono state duramente colpite in seguito alla decisione del mese scorso della Federal Reserve di iniziare il ridimensionamento del programma di acquisti.
La lira turca è scesa all’ultimo dei minimi storici contro il dollaro venerdì, mentre il rand sudafricano, il rublo russo e il peso argentino sono scesi al minimo pluriannuale contro il dollaro.
Gli investitori attendono l’esito del vertice mensile della Fed previsto per mercoledì, tra le aspettative di un’ulteriore riduzione del programma di acquisti di bond a 65 miliardi di dollari dagli attuali 75 miliardi.
Il vertice di politica economica sarà l’ultimo per il Presidente uscente della Fed Ben Bernanke, mentre si prepara a subentrare la vice Presidente Janet Yellen.
I dati della Commissione Statunitense per le materie prime e i futures per la settimana conclusasi il 21 gennaio rilasciati venerdì hanno mostrato che gli hedge funds e i money managers hanno alzato le previsioni rialziste per i futures dell’oro.
Le posizioni lunghe nette ammontano a 43.353 contratti per la scorsa settimana, rispetto ai 43.227 della settimana precedente.
Intanto, l’argento con consegna a marzo è in salita dello 0,8% a 19,92 dollari l’oncia troy. I prezzi Comex dell’argento sono rimasti in un range tra 19,82 dollari l’oncia troy e 20,07 dollari l’oncia troy.
Il contratto di marzo dell’argento ha chiuso la seduta di venerdì in calo dell’1,22% a 19,76 dollari l’oncia troy.
Sul Comex, i futures del rame con consegna a marzo sono in calo dello 0,25% a 3,263 dollari la libbra, il minimo dal 10 dicembre.
I prezzi del rame sono rimasti sotto pressione in seguito ai dati della scorsa settimana che hanno mostrato un calo maggiore del previsto dell’attività manifatturiera in Cina. La nazione asiatica è il principale consumatore mondiale di rame, col 40% della richiesta globale lo scorso anno.