Investing.com – Ritorna la protesta “dura” quella determinata ad ottenere un risultato, quella dei forconi che mirano al blocco del Paese e che nel passato, in Sicilia, hanno già ottenuto risultati di rilievo.
Servizi televisivi, breaking news radiofoniche, paginate intere di carta stampata … una valanga di pagine internet … ma di chiarezza, ancora molto poca, purtroppo.
Cosa chiedono esattamente coloro che protestano? Quali sono le reali richieste?
Le richieste sono sempre le stesse: si parla, da parte degli autotrasportatori, di necessaria riduzione delle accise sui carburanti che hanno raggiunto costi insopportabili e che sono state, invece, ultimamente ancora aumentate; di riduzione delle tasse sul commercio che è al tracollo da parte dei piccoli commercianti al dettaglio , ecc. ecc.
In generale sembra proprio che questa protesta bene rappresenti più un traboccante malcontento generale che il desiderio d'ottenimento di spicciole richieste di riduzioni fiscali che, quand'anche concesse, non risolverebbero di certo la critica situazione generale.
Il governo, dal canto suo, per voce del ministro Lupi fa sapere che non verranno tollerati abusi di nessun tipo e che tutte le richieste avanzate sono state esaudite, ma di quali concessioni stiamo parlando, nessuno è al corrente.
In questo mese di dicembre, i piccoli commercianti stanno chiudendo a migliaia le loro attività, oppressi dalle incombenze fiscali e burocratiche e di questo passo, in breve tempo, verrà completamente depauperato il patrimonio della piccola distribuzione al dettaglio.
I prefetti sembrano essere sul piede di guerra: pronti a sequestrare i veicoli che intralciassero la libera circolazione e pronti ad autorizzare, secondo le ultime news, anche l’uso degli idranti contro i dimostranti.
Insomma un muro contro muro preannunciato, che ha più il sapore della protesta “a prescindere” che di quella indirizzata ad ottenere precise misure: le richieste ci sono e rimangono sul tappeto ma la protesta è forse più contro un immobilismo del governo che sta provocando danni sempre peggiori al tessuto economico.
Forconi disposti alla protesta “ad oltranza” contro un governo che preannuncia “intransigenza”: uno scenario assai poco ragionevole per l’immediato futuro.
Servizi televisivi, breaking news radiofoniche, paginate intere di carta stampata … una valanga di pagine internet … ma di chiarezza, ancora molto poca, purtroppo.
Cosa chiedono esattamente coloro che protestano? Quali sono le reali richieste?
Le richieste sono sempre le stesse: si parla, da parte degli autotrasportatori, di necessaria riduzione delle accise sui carburanti che hanno raggiunto costi insopportabili e che sono state, invece, ultimamente ancora aumentate; di riduzione delle tasse sul commercio che è al tracollo da parte dei piccoli commercianti al dettaglio , ecc. ecc.
In generale sembra proprio che questa protesta bene rappresenti più un traboccante malcontento generale che il desiderio d'ottenimento di spicciole richieste di riduzioni fiscali che, quand'anche concesse, non risolverebbero di certo la critica situazione generale.
Il governo, dal canto suo, per voce del ministro Lupi fa sapere che non verranno tollerati abusi di nessun tipo e che tutte le richieste avanzate sono state esaudite, ma di quali concessioni stiamo parlando, nessuno è al corrente.
In questo mese di dicembre, i piccoli commercianti stanno chiudendo a migliaia le loro attività, oppressi dalle incombenze fiscali e burocratiche e di questo passo, in breve tempo, verrà completamente depauperato il patrimonio della piccola distribuzione al dettaglio.
I prefetti sembrano essere sul piede di guerra: pronti a sequestrare i veicoli che intralciassero la libera circolazione e pronti ad autorizzare, secondo le ultime news, anche l’uso degli idranti contro i dimostranti.
Insomma un muro contro muro preannunciato, che ha più il sapore della protesta “a prescindere” che di quella indirizzata ad ottenere precise misure: le richieste ci sono e rimangono sul tappeto ma la protesta è forse più contro un immobilismo del governo che sta provocando danni sempre peggiori al tessuto economico.
Forconi disposti alla protesta “ad oltranza” contro un governo che preannuncia “intransigenza”: uno scenario assai poco ragionevole per l’immediato futuro.