MILANO (Reuters) - Le prospettive per la manifattura italiana rimangono buone anche per il 2018.
A sostenere la tendenza positiva, secondo il rapporto 'Analisi dei settori industriali' a cura di Prometeia e Intesa Sanpaolo (MI:ISP), è il mantenimento di buone prospettive sui mercati internazionali, dove l'export italiano risulta essere sempre meno sensibile all'effetto del cambio.
"Un'analisi di sensibilità al cambio dollaro/euro evidenzia come, nella media del manifatturiero, i paesi legati al dollaro o con valute in forte deprezzamento sull'euro pesino per appena il 23% delle nostre esportazioni e rappresentino solo il 15% della concorrenza", spiegano gli estensori del rapporto. La maggiore esposizione riguarda 'Meccanica' e 'Sistema moda'.
I recenti aumenti nei corsi petroliferi, stima poi il rapporto, potrebbero comportare nel 2018 un aggravio dei costi operativi delle imprese, pari a 6,5 miliardi di euro (8,4% dei margini complessivi del manifatturiero).
Il rapporto ricorda che attualmente la fiducia delle imprese si attesta sui livelli di massimo degli ultimi cinque anni, "con picchi più intensi per Meccanica, Prodotti in metallo, Elettronica, Mobili, Farmaceutica e Intermedi chimici".
Il 2017 ha registrato un aumento della produzione industriale del 3%, massimo rialzo dal 2010.
Aiuta le buone prospettive il forte flusso degli ordinativi che sospinge le attese sui volumi di produzione e di export.
Altro elemento trainante dello scenario 2018 è rappresentato dagli investimenti. La proroga degli incentivi (super e iper-ammortamento) potrà sostenere gli investimenti in macchinari.
"La necessità di rinnovare gli impianti, attraverso l'introduzione di macchinari 4.0, andrà di pari passo con l'esigenza di ampliare la capacità produttiva manifatturiera, per far fronte a una domanda crescente che sta generando tensioni in molti settori, soprattutto nella Meccanica", spiegano Prometeia e Intesa nel rapporto.
Il ritmo di crescita degli investimenti in mezzi di trasporto è invece visto in fisiologico rallentamento dopo il buon andamento negli anni precedenti.
Graduale la ripresa per gli investimenti in costruzioni, sostenuta dal materializzarsi dei primi effetti degli incentivi fiscali legati al bonus sismico, all’eco-bonus e alla ripartenza degli investimenti pubblici.