di Giulio Piovaccari
CERNOBBIO (Como) (Reuters) - Basta con la logica dei tagli, uno dei fattori che ha fatto perdere produttività alla pubblica amministrazione, ma senza l'ansia della "quantità", perché "in Italia non abbiamo bisogno di persone che si vanno a sedere a una scrivania senza fare nulla".
Stretta tra vincoli di finanza pubblica e resistenze interne, il ministro della PA del governo M5s-Lega Giulia Bongiorno lancia il suo tentativo di riforma della pubblica amministrazione, che si svilupperà in tre passaggi: un Ddl, detto 'Concretezza' già col prossimo Cdm, nuove misure con l'imminente Legge di bilancio e infine un ulteriore provvedimento con deleghe ad hoc per intervenire su concorsi, selezione e dirigenza.
"Io ho prima di tutto l'ansia della qualità" afferma il ministro in un'intervista concessa a Reuters durante il Forum Ambrosetti di Cernobbio. "In questa fase la PA è sicuramente molto spesso una vera e propria una zavorra e questa pessima reputazione è ampiamente giustificata".
"Questo è dovuto anche a delle scelte che io reputo sbagliate, negli ultimi 10 anni sono stati fatti tantissimi tagli; per esigenze di risparmio o scelte politiche si è continuato a tagliare. Io voglio ribaltare questa impostazione" aggiunge.
Nella pubblica amministrazione italiana sono previste 450.000 uscite nel triennio 2019-2021; il governo Renzi aveva fissato l'obbiettivo di un 'turn over' del 25%, ovvero una nuova assunzione ogni quattro uscite.
"Il mio obiettivo è salire a una percentuale maggiore, fino anche al 100% in tre anni, cioè cercare di coprire nel triennio i vari posti che restano vuoti (...); credo che quella cifra del 25% sia il mio obiettivo minimo, il resto è tutto quello a cui voglio arrivare" afferma Bongiorno.
"Accanto a questo sto studiando una norma per verificare se alcune piccole quote specifiche si possano fare fin da subito" aggiunge il ministro, senza però voler fornire numeri o ulteriori dettagli.
TURNOVER MIRATO
Bongiorno parla di un turnover che non sarà "generico", basato sui fabbisogni e sulle nuove figure professionali e cita tra i vari esempi quello del settore giustizia, dove i profili ricercati saranno quelli amministrativi e quelli informatici.
"Ci sono esigenze diverse rispetto ad anni fa e finora c'è stato un vero e proprio blocco, è necessario introdurre queste figure che consentano anche alla giustizia di essere più veloce; saranno assunzioni mirate, in questo momento per esempio nella giustizia non serve assumere autisti" prosegue.
Il ministro punta in particolare a spingere sulla digitalizzazione, rispetto alla quale rileva, all'interno della PA si rileva una vera e propria resistenza causata, spiega, anche dall'età media "piuttosto elevata" dei dipendenti.
"Il blocco del turnover ha creato davvero enormi problemi" conclude.