di Massimiliano Di Giorgio
ROMA (Reuters) - La Corte Costituzionale ha stralciato oggi il ballottaggio dalla legge elettorale della Camera, il cosiddetto Italicum, ha ammesso il premio di maggioranza per la lista che ottiene il 40% dei voti e ha detto che il sistema così modificato è immediatamente applicabile.
La decisione della Consulta è un possibile viatico per le elezioni anticipate, dato che non prevede necessariamente l'intervento del Parlamento per modificare la legge elettorale.
"All'esito della sentenza, la legge elettorale è suscettibile di immediata applicazione", dice esplicitamente il comunicato della Consulta.
La Consulta ha anche abolito la possibilità per i capilista di optare tra i diversi collegi in cui verranno eletti, scelta che sarà invece affidata a un sorteggio.
Movimento Cinque Stelle, Lega Nord e Fratelli d'Italia chiedono immediatamente di tornare al voto.
"Ora c'è una legge elettorale costituzionale e pronta all'uso per il voto subito", ha scritto sul suo blog il leader del M5s Beppe Grillo.
Il Pd, ha detto a Reuters il capogruppo alla Camera Ettore Rosato, vuole verificare prima in Parlamento se c'è una convergenza sul cosiddetto Mattarellum (un sistema maggioritario con una quota proporzionale del 25%) per poter votare subito.
Forza Italia vorrebbe l'accordo su una nuova legge proporzionale per armonizzare i sistemi di voto delle due Camere.
La Borsa ha reagito con un calo alla notizia, dimezzando i guadagni.
RISCHIO COALIZIONI
Una autorevole fonte della Corte Costituzionale non esclude l'intervento del Parlamento.
"La sentenza è autoapplicativa, ma il Parlamento non potrà non accorgersi che la caduta della libera opzione del plurieletto comporta che per scegliere il collegio di elezione rimanga solo il sorteggio" ha detto sottolineando come questo "non gli garberà e lo vorrà cambiare".
La fonte sottolinea anche che "rimangono le differenze fra le due Camere".
Al Senato, dopo un precedente intervento della Consulta, il sistema in vigore è un proporzionale con soglia di sbarramento all'8% (il cosiddetto Consultellum).
Il nuovo sistema della Camera, così come modificato oggi dai giudici costituzionali, è in sostanza un proporzionale con soglia di sbarramento al 3%, con l'aggiunta di un premio di maggioranza per la lista che dovesse superare il 40%.
Nessun partito è oggi accreditato dai sondaggi oltre il 32% dei voti. Se lo scenario dovesse restare questo, per formare un governo occorrerebbe comunque qualche tipo di coalizione.
E se anche un partito ottenesse il premio di maggioranza alla Camera, non avrebbe garantita la maggioranza al Senato.
-- ha collaborato da Roma Valentina Consiglio