ROMA (Reuters) - Il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi si è recato oggi a Bengasi dal maresciallo Khalifa Haftar per discutere della situazione in Libia -- in vista anche della conferenza internazionale organizzata dall'Italia a novembre e delle elezioni nel paese nordafricano -- e del contrasto all'immigrazione clandestina.
Secondo la Farnesina, Moavero e Haftar hanno avuto "un lungo e cordiale colloquio che ha rilanciato lo stretto rapporto con l’Italia, in un clima di consolidata fiducia", con "ampia convergenza per un'intensa cooperazione e sul comune impegno per una Libia unita e stabile".
La tensione in Libia resta alta. Dopo gli scontri dei giorni scorsi tra fazioni rivali, oggi uomini armati hanno attaccato il quartier generale dell'azienda petrolifera statale libica Noc, nel centro di Tripoli, uccidendo almeno due dipendenti.
Il ministro italiano ha sottolineato che "i cittadini libici devono essere messi in grado di esercitare la propria sovranità e di poter decidere liberamente il proprio destino", dice la Farnesina, e ha ribadito l'importanza di "elezioni ordinate e trasparenti, che si svolgano in condizioni di adeguata sicurezza".
Il governo di Tripoli, guidaro da Fayez al-Serraj, riconosciuto dall'Onu, e il Parlamento di Tobruk, legato ad Haftar, hanno concordato di tenere elezioni generali il prossimo 10 dicembre.
Haftar, dice ancora la nota del ministero degli Esteri italiano, "ha espresso al ministro Moavero il suo apprezzamento per l’impegno di politica estera dell’Italia, ritenuto imprescindibile per la Libia", e ha aggiunto "di essere pronto a dare il suo contributo per supportare attivamente la sicurezza, la stabilizzazione e il dialogo nel Paese, per il bene di tutti i libici".
L'Italia nei mesi scorsi è stata più vicina, a detta degli osservatori, al governo di Tripoli. Lo stesso Moavero Milanesi nel weekend al Workshop di Cernobbio aveva sottolineato che nell'attuale situazione "è importante continuare a dialogare con tutti e, in particolare, con chi rappresenta le istituzioni riconosciute dalle Nazioni Unite".
Moavero e Haftar hanno anche discusso di "collaborazione in campo umanitario" e di contrasto "al terrorismo e ai trafficanti di ogni tipo, nonché agli sfruttatori di esseri umani", dice la Farnesina.