ROMA (Reuters) - Il governo ha presentato un emendamento alla legge di Bilancio all'esame del Senato che recepisce il testo discusso nelle scorse settimane con i sindacati e condiviso da Cisl e Uil.
Il primo punto riguarda l'esonero dall'aumento dell'età pensionabile automatica a 67 anni dal 2019 per 14.600 persone impiegate in 15 categorie di attività gravose, che potranno continuare ad andare in pensione a 66 anni e 7 mesi. Il numero salirà a 20.200 nel 2023 con un costo di 100 milioni nel 2018, di 385 milioni tra il 2019 e il 2021 e di 166,2 mln a regime nel 2027.
Sul tema della previdenza complementare, l'intesa con i sindacati prevede l'introduzione di incentivi idonei per incrementare l'adesione dei lavoratori del settore pubblico attraverso la parificazione della tassazione sulle prestazioni al livello di quella dei privati; forme di adesione basate anche su sistemi di silenzio-assenso, come definite dalle parti istitutive dei Fondi, destinate ai pubblici dipendenti che saranno assunti in futuro.
Gli oneri complessivi riportati dalla relazione tecnica, che tiene anche conto degli interventi per incentivare la previdenza complementare, sono pari 9,4 milioni nel 2018, 121,9 nel 2019, 176,7 milioni nel 2020, 261,6 milioni nel 2013 e di 300,2 milioni a regime nel 2027.
L'adeguamento dell'età pensionabile dal 2021 sarà calcolato ogni due anni tenendo conto della media dell'aspettativa di vita del biennio precedente.
"L'eventuale riduzione della speranza di vita nel biennio di riferimento viene assorbita in riduzione dell'adeguamento successivo", spiega la norma.