ROMA (Reuters) - Il pacchetto pensioni da 300 milioni presentato dal governo, da inserire come emendamento alla legge di Bilancio, non ha convinto la Cgil che ha proclamato una mobilitazione per il 2 dicembre. Positiva, anche se con sfumature diverse, la valutazione di Cisl e Uil.
Stamani - dopo una serie di incontri che hanno portato alla decisione di escludere 15 categorie di lavoratori impiegati in attività gravose dall'aumento automatico dell'età pensionabile - l'esecutivo ha presentato ai sindacati un nuovo documento che contiene novità sul pensionamento dei giovani e sulle donne.
Le 15 categorie andranno in pensione anche dal 2019 con 66 anni e 7 mesi di contributi e non a 67 anni come gli altri.
Il governo ritiene "prioritario" discutere della sostenibilità delle pensioni dei giovani per assicurare loro assegni medio-bassi sostenibili con il regime contributivo, sia per la pensione anticipata che per quella di vecchiaia
Nel documento si parla anche di "allargamento dei requisiti d'accesso alle prestazioni per le lavoratrici con figli" per superare la disparita di genere e riconoscere il valore sociale del lavoro di cura e di maternità.
Nella platea dei lavori "gravosi" vengono inclusi gli operai siderurgici di "prima fusione" oltre che di seconda.
Infine si stabilisce di includere le parti sociali nella commissione che dovrà innovare il meccanismo con cui calcolare l'impatto delle aspettative di vita sull'età di pensionamento e in quella che studierà la separazione tra previdenza e assistenza.
Le proposte sono insufficienti per la Cgil che scenderà in piazza il 2 dicembre [nL8N1NR2WB] e accusa il governo di "muoversi per deroghe" rendendo "incerto il sistema previdenziale", come ha detto il segretario generale Susanna Camusso.
Per la leader Cisl Annamaria Furlan è stato fatto un "buon lavoro" in vista della Finanziaria, a partire dalla decontribuzione per i giovani e dallo sblocco della contrattazione nel pubblico impiego.
La Uil parla di "posizione articolata". "Mi sento di dire che abbiamo fatto massimo possibile con condizioni economiche date", commenta il segretario generale Carmelo Barbagallo.
Il governo avrebbe preferito che il pacchetto fosse sostenuto "in maniera analoga da tutte le organizzazioni", ha detto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti.
Il governo esprime rammarico per la spaccatura interna al sindacato.
"Più sostegno il pacchetto avrà dalle forze sindacali, più sarà forte nel trovare spazio compiuto nella Legge di Bilancio", ha detto il premier Paolo Gentiloni che ha partecipato alla trattativa con i ministri del Tesoro, Pier Carlo Padoan, e del Lavoro, Giuliano Poletti.