di Elvira Pollina
MILANO (Reuters) - Mediaset (MI:MS) prevede di chiudere in utile quest'anno grazie alla ripresa dei ricavi pubblicitari sul mercato domestico dopo la decelerazione nel primo semestre dovuto allo scoppio della pandemia.
"Si ritiene che l'andamento della gestione nel corso del quarto trimestre possa contribuire al raggiungimento di un risultato operativo e netto consolidato positivo su base annua", si legge in una nota.
Il titolo del gruppo, controllato dalla famiglia Berlusconi, ha aperto in forte rialzo, a fronte di risultati che hanno superato le attese degli analisti, arrivando a guadagnare l'8% in un mercato timidamente positivo.
Durante la conference call di presentazione dei risultati, il direttore finanziario Marco Giordani ha detto che il gruppo ha intenzione di restare azionista di lungo termine in ProsiebenSat.1, di cui detiene una quota intorno al 25%, mantenendo l'attuale partecipazione.
Giordani ha ribadito che, pur restando al momento concentrati sulla gestione dell'attività nel breve termine, la società continua a credere nel consolidamento europeo del settore televisivo. Non ci sono però novità sul tema dopo che il progetto MFE è stato abbandonato a seguito dell'opposizione legale di Vivendi (PA:VIV), che ne ha contestato la governance.
I due gruppi, alle prese con una battaglia legale dal 2016 a seguito della mancata vendita di Mediaset Premium e al successivo ingresso del gruppo francese nel capitale della società con una quota del 29%, hanno ripreso i contatti a settembre, con l'intento di trovare un compromesso complessivo, che possa permettere al gruppo milanese di riprendere il mano la strategia di crescita europea.
Nessuna soluzione al momento è stata trovata, anche se il negoziato prosegue, hanno detto diverse fonti vicine alla situazione.
Nel frattempo, la maggioranza in Senato ha dato il primo via libera alla norma che prevede l'obbligo per l'autorità per le garanzie delle telecomunicazioni di "avviare un'istruttoria della durata massima di sei mesi per verificare eventuali effetti distorsivi" sul pluralismo della partecipazione di Vivendi, principale azionista di Telecom Italia (MI:TLIT), in Mediaset.
Una norma volta a limitare la presa di Vivendi sul gruppo, dopo la sentenza della corte Ue che di settembre che potrebbe consentire a breve alla società francese di recuperare il diritto di voto sull'intera partecipazione detenuta nell'emittente italiana.
Tornando ai risultati, Mediaset ha comunicato che l'Ebit è salito a 55,9 milioni di euro a livello consolidato nei tre mesi terminati a settembre rispetto alla perdita di 3 milioni di euro registrata nello stesso periodo dell'anno scorso.
Nel terzo trimestre il gruppo ha segnato un utile netto di 29,4 milioni di euro a fronte di una perdita di 10,6 milioni segnato nello stesso periodo dell'esercizio precedente.
I ricavi in Italia sono aumentati del 4,1% annuo nel terzo trimestre, a 385 milioni di euro. I ricavi netti totali del gruppo nei nove mesi sono scesi a 1.722 miliardi di euro rispetto ai 2.030 dello stesso periodo dell'anno precedente.
Sebbene la visibilità sulla fine dell'anno resti bassa, Matteo Cardani, direttore generale di Publitalia, ha sottolineato come ad ottobre la raccolta pubblicitaria del gruppo in Italia abbia mantenuto un orientamento positivo dopo la crescita del 4,7% nel trimestre precedente, in un trend di ripresa che dovrebbe proseguire negli ultimi mesi del 2020.