di Paolo Biondi
ROMA (Reuters) - Diego Della Valle attacca a testa bassa il governo annunciando per settembre il lancio del suo movimento Noi italiani. Non un partito, anche perché Della Valle non vuole nuove elezioni a breve ma un nuovo governo sì. Pare di capire che vorrebbe una investitura direttamente da Sergio Mattarella, per grazia ricevuta.
Non è il primo imprenditore o manager che in questi tempi si fa avanti. Proprio ieri l'ex direttore del Corriere della sera Ferruccio de Bortoli è tornato ad attaccare Matteo Renzi a testa bassa, in una intervista a Linus: definisce Renzi "un prodotto di sintesi del berlusconismo di sinistra. È la dimostrazione di come il Pd, che ha sempre combattuto Berlusconi, sia stato conquistato da un suo clone". Di De Bortoli si dice da tempo che punti al posto di sindaco di Milano, alle elezioni della primavera 2016. Come Corrado Passera, manager da alcuni mesi in politica con la sua Italia Unica, movimento per ora piccolo ma che punta niente meno che alla leadership del centrodestra, partendo dal centro.
Intanto a Roma, in vista di un possibile collasso giudiziario della giunta Marino, scalda i motori Alfio Marchini, già entrato in consiglio comunale con una discesa in campo che è partita da sinistra per virare presto verso il centrodestra.
Il tramonto dell'astro di Silvio Berlusconi ha stuzzicato gli appetiti di numerosi altri manager e imprenditori. Per ora soprattutto sul lato conservatore dello schieramento politico.
Nel centrosinistra, fra le new entry, si segnalano quelle di due esponenti di governo: la ministra Federica Guidi e il suo vice Carlo Calenda, che per ora però non sembrano avere pretese di leadership.
Poi ci sono quelli in "servizio civile", come Andrea Guerra in anno sabbatico a palazzo Chigi. Ha segnalato lui stesso "persone che il mondo ci invidia che si rendono disponibili" al servizio civile: si riferiva a Claudio Costamagna e Fabio Gallia, arruolandi in Cdp.