di Paolo Biondi
ROMA (Reuters) - L'imperversare degli scandali per inchieste di corruzione mettono pressione a vario livello sia sul governo centrale, sia sulle amministrazioni del comune di Roma, della Regione Lazio e della Regione Lombardia, in primo luogo.
I responsabili di queste amministrazioni, a iniziare dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, si sono con decisione chiamati fuori dalle vicende, rivendicando anzi l'azione moralizzatrice delle amministrazioni che guidano.
Esiste però la necessità di azioni che diano all'opinione pubblica la netta percezione di un distacco da fatti corruttivi.
In secondo luogo bisogna tenere presente gli effetti che le inchieste potrebbero avere sulla composizione delle varie maggioranze, mettendo in crisi l'adesione di partiti anche minori. Pure da questo punto di vista va considerato l'effetto che potrebbero avere su governo, comune e Regioni.
Vi è infine un'ultima questione. Di fatto è già cominciata la lunga campagna elettorale per le comunali di Milano della primavera 2016. Fra i possibili candidati del centrodestra (Roberto Maroni, Maurizio Lupi, Ferruccio de Bortoli e Corrado Passera) i primi due potrebbero risentire delle vicende di questi giorni.
In vari modi dunque le inchieste possono incidere su stabilità di governo e di amministrazioni locali e sul dibattito politico in corso.