Investing.com – Nei primi nove mesi del 2013 si è registrato un saldo netto, fra imprese chiuse e nuove imprese aperte, di oltre 7.600 unità; il dato è in calo rispetto ai saldi registrati sia nel 2012 (+19.984) che nel 2011 (+49.154); sembra, inoltre, che molte delle nuove imprese aperte facciano capo ad un unico titolare che, espulso dal mercato del lavoro a causa della chiusura di molte aziende strutturate, nel quale occupava una posizione da dipendente, tenta di ricrearsi un reddito mediante l’avvio di una sua attività personale, aprendo una nuova partita IVA.
I dati sulla disoccupazione, che fanno da sfondo all’attuale situazione, del resto, parlano chiaro ed evidenziando un continuo aumento delle unità senza fissa occupazione.
Da un punto di vista geografico i saldi migliori si registrano in Lazio (+6.319), in Lombardia (+5.702) ed in Campania (+2489) mentre quelli peggiori riguardano il Veneto (-3.059), il Piemonte (-1.564), l’Emilia Romagna (-1.456) e il Friuli Venezia Giulia (-554).
Particolarmente evidente la contrazione nel settore dell’artigianato che ha visto sino a settembre 2013, un calo netto di -23143 unità rispetto al 2012, i cali maggiori si sono registrati in Lombardia (-3.338), in Veneto (-2.544) ed in Toscana (-1.967).
L’artigianato è il settore che ormai da qualche anno registra i cali maggiori nel numero di imprese attive, evidenziando in modo eloquente come la crisi del credito unitamente alla crisi del mercato interno e all’aumento della tassazione, abbiano messo in profonda crisi un settore nel quale operano soprattutto le piccole e piccolissime imprese.
I dati sulla disoccupazione, che fanno da sfondo all’attuale situazione, del resto, parlano chiaro ed evidenziando un continuo aumento delle unità senza fissa occupazione.
Da un punto di vista geografico i saldi migliori si registrano in Lazio (+6.319), in Lombardia (+5.702) ed in Campania (+2489) mentre quelli peggiori riguardano il Veneto (-3.059), il Piemonte (-1.564), l’Emilia Romagna (-1.456) e il Friuli Venezia Giulia (-554).
Particolarmente evidente la contrazione nel settore dell’artigianato che ha visto sino a settembre 2013, un calo netto di -23143 unità rispetto al 2012, i cali maggiori si sono registrati in Lombardia (-3.338), in Veneto (-2.544) ed in Toscana (-1.967).
L’artigianato è il settore che ormai da qualche anno registra i cali maggiori nel numero di imprese attive, evidenziando in modo eloquente come la crisi del credito unitamente alla crisi del mercato interno e all’aumento della tassazione, abbiano messo in profonda crisi un settore nel quale operano soprattutto le piccole e piccolissime imprese.