Investing.com – Un articolo apparso sul Financial Times, afferma che secondo quanto dichiarato da un alto funzionario europeo, alla luce dei dati macroeconomici che chiunque può verificare, si prospetta ormai la formazione di due blocchi distinti fra i paesi “periferici”.
Il primo blocco è costituito Spagna, Irlanda e Portogallo, tutti paesi che grazie alle riforme prontamente adottate si avviano ormai ad uscire dalla crisi e riprendere la strada della crescita.
Il secondo blocco è costituito da Grecia e Italia che viceversa, stanno ancora peggiorando e che richiedono aiuti esterni non avendo ancora fatto abbastanza in termini di riforme e di revisione della loro spesa pubblica.
In termini di riscontri oggettivi a questo stato di cose viene citata la discesa dei tassi sul debito spagnolo più convinta ed accentuata rispetto a quelli pagati dall’Italia; il merito viene attribuito alla maggiore stabilità e lungimiranza d’azione del governo iberico che opera in un ottica di lungo periodo, anziché sopravvivere alla giornata.
Esisterebbe ancora, relativamente all’operato del governo italiano, un deficit di affidabilità e credibilità dettato soprattutto dall’immobilismo che , per gli osservatori internazionali, sembra caratterizzare l’esecutivo.
Il primo blocco è costituito Spagna, Irlanda e Portogallo, tutti paesi che grazie alle riforme prontamente adottate si avviano ormai ad uscire dalla crisi e riprendere la strada della crescita.
Il secondo blocco è costituito da Grecia e Italia che viceversa, stanno ancora peggiorando e che richiedono aiuti esterni non avendo ancora fatto abbastanza in termini di riforme e di revisione della loro spesa pubblica.
In termini di riscontri oggettivi a questo stato di cose viene citata la discesa dei tassi sul debito spagnolo più convinta ed accentuata rispetto a quelli pagati dall’Italia; il merito viene attribuito alla maggiore stabilità e lungimiranza d’azione del governo iberico che opera in un ottica di lungo periodo, anziché sopravvivere alla giornata.
Esisterebbe ancora, relativamente all’operato del governo italiano, un deficit di affidabilità e credibilità dettato soprattutto dall’immobilismo che , per gli osservatori internazionali, sembra caratterizzare l’esecutivo.