RHO (Reuters) - Italia e Russia sulla valutazione della crisi in Ucraina mantengono elementi di divisione, ma sono d'accordo che la soluzione passi necessariamente attraverso una implementazione dell'accordo di Minsk 2.
Lo ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi nel corso della conferenza stampa congiunta al termine del bilaterale con il presidente della Federazione russa Vladimir Putin, il quale a sua volta ha sottolineato che "non c'è alternativa alla soluzione pacifica" per l'Ucraina.
"Abbiamo fatto un aggiornamento sulle principali questioni internazionali. Naturalmente sull'Ucraina, su cui come è noto a tutti vi sono ansie, speranze e naturalmente anche elementi di divisione nel giudizio e nella ricostruzione. Posso dire che abbiamo condiviso il principio fondamentale, vale a dire che l'accordo di Minsk 2 è la stella polare, la bussola, il punto di riferimento di tutti gli sforzi", ha detto Renzi.
"SE MINSK FUNZIONA VIA SANZIONI"
"Nel momento in cui l'accordo di Minsk finalmente procederà in modo spedito, anche la fase di difficoltà, diatribe, sanzioni e contro sanzioni verrà meno", ha proseguito Renzi.
Sulla possibile estensione delle sanzioni sino alla fine dell'anno, da Bruxelles il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha detto che "la decisione sarà presa a fine giugno. Quello che noi sottolineiamo è una distinzione dell'Italia sulla necessità di guardare al futuro del rapporto con la Russia: non possiamo immaginare di non ricostruire i rapporti con il nostro principale vicino, e non solo sul piano economico".
Secondo i dati Istat, ad aprile l'export di prodotti italiani in Russia è sceso del 29,5% su base annua, pari all'incirca a 238 milioni di euro. Nell'intero 2014 l'export verso la Russia è calato dell'11,6% rispetto all'anno prima.
A proposito di Minsk 2, in conferenza stampa Putin ha sottolineato che "perché venga applicato in pieno, il protocollo prevede che si risolvano tutti gli aspetti, ma non tutti sono stati attuati in pieno".
Per Renzi, comunque, è "verità oggettiva che noi abbiamo necessità nello scenario internazionale così complicato che la Russia sia in prima fila per affrontare le minacce globali".