BRUXELLES (Reuters) - Germania, Polonia e Svezia hanno espulso tre diplomatici russi, in una risposta coordinata contro l'espulsione di tre inviati Ue in Russia durante la visita di Josep Borrell a Mosca avvenuta la settimana scorsa.
Il blocco ha difeso l'alto rappresentante Ue per gli affari esteri in merito alla sua visita in Russia, dove ha detto di aver appreso delle espulsioni attraverso i social media, mentre incontrava venerdì Sergei Lavrov, ministro degli esteri russo.
Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha detto che la rimozione degli ambasciatori di Germania, Polonia e Svezia, accusati da Mosca di aver partecipato alle proteste di gennaio per la scarcerazione di Alexei Navalny, leader dell'opposizione russa, è avvenuta un giorno prima la visita di Borrell.
Borell, scrivendo su un blog ieri sera, ha detto che le sue richieste alla Russia di fermare le espulsioni sono state ignorate.
Riho Terras, ex Capo della Difesa estone e parlamentare Ue, ha iniziato una campagna per richiedere le dimissioni di Borrell.
Tuttavia, la Commissione europea ha difeso la prima visita di Borrell a Mosca come alto rappresentante Ue per gli affari esteri, poiché la Russia era diretta verso lo scontro - esito che Borrell ha cercato di evitare.
"La visita è stata necessaria. Non si può rinunciare a una visita perché sembra troppo complessa", ha detto il portavoce della Commissione Eric Mamer a Bruxelles. "Una visita non risulta un successo o un fallimento in base a cosa succede in un determinato momento".
Il Belgio ha pubblicato a sua volta un comunicato a sostegno di Borrell.
Peskov ha detto alla stampa che i funzionari russi "non erano gli istigatori del crollo delle relazioni".
(Tradotto da Redazione Danzica, in redazione a Milano Gianluca Semeraro)