DUBAI (Reuters) - I rappresentanti di quasi 200 Paesi riuniti al vertice sul clima Cop28 hanno concordato di iniziare a ridurre il consumo globale di combustibili fossili per scongiurare i peggiori impatti del cambiamento climatico, in un accordo che suggerisce la possibile fine dell'era del petrolio.
L'intesa raggiunta a Dubai dopo due settimane di negoziati molto serrati intende inviare un segnale forte agli investitori e alla classe politica: il mondo è ora unito nel desiderio di abbandonare i combustibili fossili, che secondo gli scienziati rappresenta l'ultima speranza per evitare la catastrofe climatica.
"Riteniamo il compromesso raggiunto come bilanciato e accettabile per questa fase storica, caratterizzata da forti tensioni internazionali che pesano sul processo di transizione. L'Italia, nella cornice dell'impegno europeo, è stata impegnata e determinata fino all'ultimo per il miglior risultato possibile", ha commentato il ministro dell'Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin.
"È la prima volta che il mondo si unisce intorno a un testo così chiaro sulla necessità di abbandonare i combustibili fossili", ha commentato il ministro degli Esteri norvegese Espen Barth Eide. "È stato l'elefante nella stanza. Finalmente lo affrontiamo di petto".
Più di 100 Paesi hanno esercitato forti pressioni per inserire nell'accordo Cop28 un linguaggio forte per "eliminare gradualmente" l'uso di petrolio, gas e carbone. Tuttavia, si sono scontrati con la forte opposizione dell'Opec, il gruppo di produttori di greggio guidato dall'Arabia Saudita, che ha sostenuto che il mondo può ridurre le emissioni senza rinunciare a determinati combustibili.
Questa battaglia ha portato il vertice ai tempi supplementari questa mattina.
Ora che l'accordo è stato raggiunto, i Paesi sono responsabili per la realizzazione degli accordi attraverso politiche e investimenti nazionali.
In un post su X il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha commentato: "Il pacchetto #GlobalStocktake approvato a #COP28 è ambizioso e tiene conto di un processo di transizione energetica giusta, ordinata ed equa: una transizione pragmatica con un riconoscimento alla tecnologia nucleare strategica per il raggiungimento di zero emissioni nel 2050".
Pichetto ha aggiunto che "tra i tanti risultati apprezzabili vi è il riconoscimento di un ruolo chiave per il nucleare e l'idrogeno". "Di particolare importanza - ha proseguito il ministro - anche l'evidenza che si è data alla necessità di ridurre le emissioni nei trasporti, con veicoli a zero e basse emissioni, nei quali rientrano anche i biocarburanti, grazie alla riconosciuta mediazione italiana nel coordinamento europeo".
Il documento chiede inoltre di triplicare la capacità di energia rinnovabile a livello globale entro il 2030, di accelerare gli sforzi per ridurre l'uso del carbone e di accelerare tecnologie come la cattura e lo stoccaggio di Co2 che possono aiutare i settori difficili da decarbonizzare.
(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Stefano Bernabei)