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Yellen dovrà convincere G20 che Congresso Usa non vuole bloccare tassa minima globale

Pubblicato 07.07.2021, 16:37
Aggiornato 07.07.2021, 16:45
© Reuters. Janet Yellen, segretaria al Tesoro degli Stati Uniti, a Washington.     Shawn Thew/Pool via REUTERS

di David Lawder

WASHINGTON (Reuters) - La segretaria al Tesoro degli Stati Uniti Janet Yellen è riuscita a dare il proprio contribuito per riunire 130 Paesi e far approvare loro una importante ristrutturazione della tassazione internazionale alle aziende, ma dimostrare di essere in grado di coinvolgere un Congresso Usa estremamente diviso potrebbe risultare più difficile.

Yellen dovrà affrontare le domande dei leader del G20 finanziario durante il vertice di Venezia di questa settimana su come l'amministrazione Biden intende ricevere l'approvazione legislativa per aumentare l'aliquota minima per le aziende e implementare nuove regole che consentano a più Paesi di tassare le grosse e redditizie multinazionali.

Mentre al G20 si discuteranno i prossimi step, come ad esempio decidere se l'aliquota minima debba superare il 15%, si guarda con incertezza verso Capitol Hill, dove i Repubblicani e le aziende si stanno opponendo all'incremento delle tasse proposto per le società e la parte più facoltosa degli Stati Uniti, proposto dal presidente Joe Biden.

Tali proposte contengono delle misure chiave per allineare le leggi fiscali degli Stati Uniti con la convenzione internazionale dell'Ocse e dovrebbero essere comprese in una misura di riaggiustamento del bilancio che i democratici puntano a far passare senza il sostegno dei repubblicani.

© Reuters. Janet Yellen, segretaria al Tesoro degli Stati Uniti, a Washington.     Shawn Thew/Pool via REUTERS

Il leader repubblicano al senato Mitch McConnell ha promesso ieri che tenterà di bloccare un disegno fiscale unilaterale, promettendo "una durissima lotta per l'aspetto futuro di questo Paese".

Le divisioni potrebbero mettere Yellen in difficoltà, poiché la segretaria al Tesoro è stata tra i principali fautori delle pressioni internazionali per una tassa minima globale del 15% e un nuovo meccanismo che consenta ai Paesi in cui le aziende vendono i propri prodotti e servizi di tassare in parte gli utili delle multinazionali, indipendentemente da dove siano ubicate la sede principale e la proprietà intellettuale delle stesse.

(Tradotto in redazione a Danzica da Michela Piersimoni, in redazione a Roma Francesca.piscioneri, michela.piersimoni@thomsonreuters.com, +48 587696616)

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