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L’oro sale tra il crollo del greggio, del dollaro e delle borse

Pubblicato 20.01.2016, 10:05
La richiesta di investimenti rifugio spinge il prezzo dell’oro
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Investing.com - I futures dell’oro salgono negli scambi della mattinata europea di questo mercoledì, per via del crollo del prezzo del greggio, del dollaro debole e dell’indebolimento dei titoli azionari globali che hanno fatto aumentare la domanda di investimenti rifugio.

Le borse globali segnano dei forti cali dopo il crollo del prezzo del greggio ad un nuovo minimo di 13 anni, crollo che ha scatenato i timori per le prospettive di crescita globali. L’indice nipponico Nikkei 225 è entrato in territorio ribassista, mentre i titoli ad Hong Kong hanno segnato il minimo di tre anni e mezzo.

L’ondata ribassista ha investito anche i mercati europei, con il tedesco DAX che è crollato del 3%, mentre il londinese FTSE 100 registra un crollo del 2,8%. Intanto, Wall Street punta ad un’apertura in forte ribasso, con i futures Dow che crollano del 2,3%, o di 360 punti.

L’oro è considerato un investimento alternativo nei periodi di incertezza economica globale ed un rifugio dai rischi finanziari.

L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è in calo dello 0,45% a 98,73.

Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, l’oro con consegna a febbraio sale di 6,70 dollari, o dello 0,62%, a 1.095,80 dollari l’oncia troy alle 09:00 GMT, o alle 04:00 ET.

Gli investitori seguiranno con attenzione i dati USA per valutare se la principale economia mondiale sia abbastanza forte da consentire ulteriori aumenti dei tassi quest’anno. Gli Stati Uniti pubblicheranno i dati sulle concessioni edilizie, le nuove costruzioni e l’indice dei prezzi al consumo alle 8:30 ET.

La scorsa settimana, i dati sulle vendite al dettaglio USA, l’attività del settore manifatturiero e la produzione industriale hanno deluso le aspettative, un ulteriore segnale che la crescita economica è risultata in stallo nel quarto trimestre.

I dati poco incoraggianti potrebbero convincere la Federal Reserve a rinviare il prossimo aumento dei tassi di interesse al prossimo trimestre. Un aumento graduale costituirebbe una minaccia minore per il prezzo dell’oro rispetto ad una serie di aumenti in un breve lasso di tempo.

Sempre sul Comex, i futures dell’argento con consegna a marzo scendono di 3,6 centesimi, o dello 0,25%, a 14,08 dollari l’oncia troy negli scambi della mattinata londinese.

Intanto, il rame è sceso ieri nei timori per la crescita economica globale.

Ieri, per la terza volta in meno di un anno, il Fondo Monetario Internazionale ha abbassato le previsioni di crescita globali, per via dell’indebolimento in Cina, del calo del prezzo delle materie prime e dell’aumento dei tassi di interesse statunitensi.

Il rame è crollato di quasi l’8% finora quest’anno poiché gli investitori hanno venduto il metallo rosso in un clima di apprensione per un rallentamento economico in Cina.

Col 45% della richiesta globale di rame, la nazione asiatica è il principale consumatore mondiale del metallo rosso.

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