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2 ETF sul settore energetico per ripararsi dalla tempesta

Pubblicato 25.05.2022, 13:12
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Wall Street si chiede fin dove si possa spingere l’attuale diffuso sell-off dei mercati, mentre gli investitori cercano un modo per ripararsi tra i crescenti timori che l’inflazione possa durare più del previsto, pesando sulla crescita economica.

La minaccia degli attuali mercati ribassisti ci ricorda che preservare il patrimonio nei portafogli a lungo termine richiede diversificazione fra i diversi settori. In questi periodi turbolenti, i titoli delle utenze energetiche catturano l’attenzione.

Il settore comprende società che offrono servizi essenziali, come acqua, gas, elettricità e rimozione delle acque reflue. Dal momento che i loro servizi sono considerati necessari, queste società vedono una domanda costante a prescindere dallo stato dell’economia.

Inoltre, come ha dimostrato lo scorso anno, queste aziende hanno la capacità di aumentare i prezzi e trasferire i costi ai clienti. Il che significa che possono registrare una stabile crescita degli utili, che gli consente di offrire stabili dividendi agli azionisti a lungo termine.

Inoltre, in quanto uno dei pochi angoli del mercato a dimostrare resilienza alla volatilità, il settore ha battuto il mercato nel 2022. Ad esempio, l’indice Dow Jones Utility Index ha visto ritorni del 2,5% da gennaio.

Allo stesso modo, il fondo Utilities Select Sector SPDR Fund (NYSE:XLU) è balzato del 3,4% nel 2022. Inoltre, il suo prezzo attuale supporta un rendimento del dividendo del 2,59%.

In confronto, l’S&P 500 ed il Dow Jones Industrial Average sono scesi rispettivamente del 17,2% e del 12,1% finora quest’anno.

Ecco due exchange-traded fund (ETF) per chi cerca un’alternativa con meno rischio ai nomi ad alta crescita.

1. First Trust Utilities AlphaDEX Fund

  • Prezzo attuale: 34,58 dollari
  • Range su 52 settimane: 29,48 - 35,38 dollari
  • Rendimento dividendo: 2,08%
  • Percentuale di spesa: 0,64% annuo

Il primo fondo di oggi è First Trust Utilities AlphaDEX Fund (NYSE:FXU) che offre accesso ad utenze energetiche USA ad alta e media capitalizzazione. Ha cominciato gli scambi nel maggio 2007 e gli asset netti sfiorano i 363 milioni di dollari. I gestori si basano su dati sulla crescita e sul valore, come apprezzamento del prezzo, flussi di cassa, rapporto prezzo/vendite e ritorni sugli asset.

FXU Weekly Chart

FXU, che replica l’indice StrataQuant Utilities Index, possiede le azioni di 40 aziende. In termini di sotto-settori, troviamo elettricità (65%), gas, acqua e multi-utenze (27,7%) e servizi idrici e di gestione acque reflue (7,3%).

Circa il 40% del fondo è concentrato nei primi 10 titoli. Tra questi, NRG Energy (NYSE:NRG); UGI (NYSE:UGI); Avangrid (NYSE:AGR); National Fuel Gas Company (NYSE:NFG); ed Exelon (NASDAQ:EXC).

FXU ha segnato un massimo storico il 21 aprile. È balzato del 5,8% da gennaio e dell’11,9% negli ultimi 12 mesi. I rapporti P/E e P/B si attestano rispettivamente a 16,62x e 1,91x.

2. iShares Global Utilities ETF

  • Prezzo attuale: 65,36 dollari
  • Range su 52 settimane: 58,86 - 67,69 dollari
  • Rendimento dividendo: 2,78%
  • Percentuale di spesa: 0,43% annuo

Secondo il più recente Utilities Global Market Report:

“Il mercato globale delle utenze dovrebbe crescere dai 5.488,88 miliardi di dollari del 2021 a 5.969,68 miliardi nel 2022, ad un tasso di crescita annuo composito (CAGR) dell’8,8%”.

Il mercato potrebbe superare gli 8,1 mila miliardi nel 2026.

Il nostro secondo fondo è iShares Global Utilities ETF (NYSE:JXI), che offre esposizione a nomi globali del settore utenze. Il fondo, che replica l’indice S&P Global 1200 Utilities (Sector) Capped Index, ha debuttato nel settembre 2006.

JXI Weekly Chart

Quasi due terzi delle aziende hanno sede negli USA, seguiti da Regno Unito (6,5%), Spagna (6,2%), Italia (4,6%) e Canada (3,5%).

Le utenze di elettricità rappresentano la fetta maggiore (59,3%). Seguono multi-utenze (29,5%), aziende di gas (5%), titoli idrici (2,9%) e produttori energetici indipendenti e trader di energia (2,8%).

L’ETF ha un portafoglio di 66 titoli, anche se i primi 10 rappresentano circa il 45% dei 194 milioni di dollari di asset netti. In cima alla lista ci sono NextEra Energy (NYSE:NEE); Duke Energy (NYSE:DUK); Southern Company (NYSE:SO); Iberdrola (BME:IBE); e Dominion Energy (NYSE:D).

JXI è salito dell’1% sull’anno in corso ed ha visto ritorni del 3,7% sugli ultimi 12 mesi. I rapporti P/E e P/B si attestano rispettivamente a 20,71x e 2,09x. Crediamo che entrambi i fondi meritino un’ulteriore due diligence e possano trovare posto nei portafogli a lungo termine.

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Nota dell’editore: Non tutti gli asset descritti sono necessariamente disponibili su tutti i mercati regionali. Consultate un broker accreditato o un consulente finanziario per trovare strumenti simili che possano essere adeguati alle vostre esigenze. Questo articolo è a solo scopo informativo. È opportuno condurre una due diligence prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

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