La pandemia di coronavirus ha catapultato il settore sanitario al centro della scena. Mentre singole persone e governi combattono il virus ed il suo impatto sull’economia, l’importanza del settore sanitario è diventata sempre più evidente. E questo è vero ora, forse più di prima, con il potenziale di una prolungata recessione economica globale che pesa.
Nel frattempo, la volatilità è ritornata sui mercati, spingendo molti a chiedersi: come andranno i vari settori nell’ultimo periodo dell’anno?
Dal momento che il settore sanitario tende a resistere durante le recessioni, le compagnie del settore potrebbero continuare a dimostrare forza sul lungo termine. Di seguito, analizzeremo il settore e due ETF ad esso legati che potrebbero offrire stabilità nei prossimi mesi:
I trend del settore sanitario
Le spese sanitarie medie dei paesi che fanno parte dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico al momento ammontano all’8,7% del prodotto interno lordo nazionale, con gli USA in cima alla lista con oltre il 16%. Secondo i dati del governo, nel 2018 le spese sanitarie sono state pari a 11.172 dollari a persona.
Numerosi fattori influenzano il settore. L’aspetto demografico sta cambiando nei vari paesi, con le nazioni che invecchiano. Un recente report di PWC sintetizza così:
“Entro il 2030 la popolazione mondiale dovrebbe aumentare di oltre un miliardo, portando il totale ad oltre otto miliardi. Il 97% di questa crescita della popolazione si registrerà nei paesi emergenti o in via di sviluppo. Altrettanto significativamente, le persone in tutte le regioni vivranno più a lungo ed avranno meno figli. Il risultato sarà che il segmento della popolazione con la crescita più rapida sarà quello degli ultra-sessantacinquenni”.
Oltre all’aspetto demografico dei pazienti, anche le innovazioni tecnologiche influiranno su costi, trend di occupazione, operatori del mercato ed aspettative dei consumatori. Il nuovo decennio probabilmente vedrà un settore in rapida evoluzione.
Nel luglio 2020, l’agenzia di consulenza Frost & Sullivan ha stimato che la pandemia continuerà ad influire su vari segmenti del settore in modi diversi. Ad esempio, le scienze biologiche e la tele-sanità continueranno ad essere solide. Al contrario, su tecnologie di imaging e mediche si registra un impatto negativo, in quanto pazienti e professionisti del settore sanitario stanno rinviando molti interventi non necessari.
I prossimi trimestri probabilmente mostreranno che le compagnie forti sosterranno la crescita dei ricavi e degli utili, fornendo di conseguenza valore agli azionisti. Tuttavia, è importante continuare a seguire il settore e prendere decisioni di investimento consapevoli.
1. Health Care Select Sector SPDR Fund
- Prezzo attuale: 105,70 dollari
- Range su 52 settimane: 73,54 - 109,74 dollari
- Rendimento dividendo: 1,47%
- Percentuale spesa: 0,13% all’anno, o 13 dollari su un investimento di 10.000 dollari
L’Health Care Select Sector SPDR Fund (NYSE:XLV) offre esposizione ad un’ampia gamma di compagnie del settore farmaceutico, biotech e di attrezzature e servizi sanitari.
Il XLV, che comprende 62 proprietà, replica l’indice Health Care Select Sector. I primi dieci possedimenti rappresentano circa metà degli asset di XLV, pari a 24,5 miliardi di dollari. Le prime cinque compagnie sono UnitedHealth Group (NYSE:UNH), Merck (NYSE:MRK), Pfizer (NYSE:PFE), Abbott Laboratories (NYSE:ABT) e Thermo Fisher Scientific (NYSE:TMO).
I settori compresi sono così suddivisi (per peso): farmaceutico (29,11%), attrezzature e forniture sanitarie (27,81%), fornitori sanitari e servizi (18,64%), biotecnologie (15,28%), strumenti e servizi di scienze biologiche (8,61%) e tecnologie sanitarie (0,56%).
Finora, sull’anno, il fondo è balzato di oltre il 3,5%. Tuttavia, dai minimi visti a marzo, il XLV è schizzato di oltre il 40%, perciò 1.000 dollari investiti ad inizio primavera ora varrebbero più di 1.400 dollari.
Considerata la recente volatilità e le prese di profitto sui mercati in generale, un calo verso 100 o persino 95 dollari è probabile. Un calo simile offrirebbe un migliore punto di entrata agli investitori a lungo termine.
2. iShares U.S. Healthcare Providers ETF
- Prezzo attuale: 203,19 dollari
- Range su 52 settimane: 134,50 - 211,64 dollari
- Rendimento dividendo: 0,74%
- Percentuale spesa: 0,42% all’anno, o 42 dollari su un investimento di 10.000 dollari
L’iShares U.S. Healthcare Providers ETF (NYSE:IHF) è composto da compagnie di assicurazione sanitaria, diagnostica e cure specializzate.
L’IHF, che comprende 48 possedimenti, replica l’indice Dow Jones U.S. Select Healthcare Providers. I primi dieci possedimenti rappresentano oltre il 50% degli asset netti totali del fondo, che ammontano a quasi un miliardo di dollari. Le cinque principali compagnie del fondo sono: UnitedHealth Group, CVS (NYSE:CVS), Cigna (NYSE:CI), HCA Holdings (NYSE:HCA) e Humana (NYSE:HUM).
La divisione in settori (per peso) è così composta: assistenza sanitaria gestita (40,07%), servizi sanitari (38,26%) e strutture sanitarie (13,15%).
Sull’anno in corso, IHF è rimbalzato dell’1%. Come XLV, anche questo fondo ha registrato una corsa straordinaria da marzo, con ritorni di oltre il 50%. Di conseguenza, delle prese di profitto a breve termine probabilmente metteranno pressione sull’IHF, spingendolo verso i 190 dollari. Gli investitori con un orizzonte a due o tre anni potrebbero essere interessati a comprare sul calo.
Nota dell’editore: Non tutti gli asset descritti sono necessariamente disponibili su tutti i mercati regionali. Consultate un broker accreditato o un consulente finanziario per trovare strumenti simili che possano essere adeguati alle vostre esigenze. Questo articolo è a solo scopo informativo. È opportuno condurre una due diligence prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.