Data la recente volatilità dei mercati in generale, molti investitori cercano stabilità.
Le compagnie di servizi pubblici sono considerate una solida scelta difensiva data la persistente domanda di acqua, gas ed elettricità a prescindere dalle condizioni dei mercati. Nella maggior parte dei paesi, queste compagnie hanno business model regolati, che solitamente rendono modesti ma costanti profitti.
La loro forte tendenza a generare denaro si traduce in flussi di cassa regolari. Di conseguenza, i titoli delle compagnie di servizi pubblici di solito offrono dividendi robusti, particolarmente allettanti considerato che un alto numero di compagnie di vari settori ha tagliato o del tutto eliminato i dividendi da marzo. Nel cercare compagnie che più probabilmente pagheranno dividendi nei prossimi trimestri, è essenziale capire se gli utili di una data compagnia possono supportare il payout.
Un altro fattore positivo per le compagnie di servizi: i tassi di interesse più bassi negli USA e in altri paesi. Dal momento che le compagnie di servizi pubblici tendono ad avere alti livelli di debito nei loro bilanci, dei tassi di interesse più bassi possono aiutare la riga dei risultati, aumentando il loro appeal come investimento rifugio.
Gli ETF consentono agli investitori di avere esposizione ad una gamma di compagnie di servizi pubblici, evitando al contempo i rischi specifici delle singole compagnie. Eccone due da prendere in esame.
1. Utilities Select Sector SPDR Fund
- Prezzo attuale: 59,07 dollari
- Range su 52 settimane: 43,44-71,10 dollari
- Rendimento dividendo: 3,29%
- Percentuale spesa: 0,13% all’anno, o 13 dollari su un investimento di 10.000 dollari
L’Utilities Select Sector SPDR® Fund (NYSE:XLU) offre esposizione a compagnie del settore dei servizi pubblici, produttori di energia indipendenti e trader degli energetici. Il fondo è stato quotato per la prima volta nel dicembre 1998.
XLU, che replica l’indice Utilities Select Sector Index, comprende 28 proprietà. I settori più importanti (per peso) sono: servizi elettrici (62%), multi-servizi (32%), servizi idrici (3%), servizi gas (1,5%) e produttori indipendenti di energia ed elettricità da fonti rinnovabili (1,5%).
I primi dieci titoli rappresentano circa il 65% degli asset netti totali, pari a quasi 12 miliardi di dollari. Le cinque maggiori compagnie del fondo sono NextEra Energy (NYSE:NEE), Dominion (NYSE:D), Duke Energy (NYSE:DUK), Southern Company (NYSE:SO) ed American Electric Power Company (NYSE:AEP).
Finora, sull’anno, il fondo registra -8,5%. Tuttavia, è schizzato di circa il 40% dai minimi di marzo. I rapporti P/E forward e P/S si attestano rispettivamente a 18,57 e 2,06. Gli investitori a lungo termine possono pensare di comprare sul calo, soprattutto se il fondo dovesse muoversi verso il livello di 55 dollari.
2. iShares Global Infrastructure ETF
- Prezzo attuale: 40,14 dollari
- Range su 52 settimane: 28,19 - 49,93 dollari
- Rendimento dividendo: 3,04%
- Percentuale spesa: 0,46% all’anno, o 46 dollari su un investimento di 10.000 dollari
L’iShares Global Infrastructure ETF (NASDAQ:IGF) offre esposizione a compagnie che forniscono servizi di trasporto, comunicazione, acqua ed elettricità a livello globale. IGF investe su titoli di infrastrutture in tutto il mondo, dal momento che in molti paesi la crescita dei servizi è una parte fondamentale dello sviluppo delle infrastrutture di una regione. Il fondo è stato lanciato nel 2007.
IGF, che segue l’indice S&P Global Infrastructure, ha 75 possedimenti. La composizione settoriale (per peso) è: servizi pubblici (40,4%), trasporti (30,4%) ed energia (19,8%). Il resto (0,40%) è formato da contanti e strumenti derivati. Detto in altre parole, IGF offre esposizione ai servizi pubblici nell’ambito di un fondo più ampio che comprende anche titoli del settore dei trasporti e dell’energia.
I primi dieci titoli rappresentano circa il 40% degli asset netti totali, pari a poco più di 3 miliardi di dollari. Le cinque principali compagnie sono NextEra Energy, Enbridge (NYSE:ENB), Aena SME (MC:AENA), Transurban Group (ASX:TCL) e TC Energy (NYSE:TRP).
In termini di suddivisione geografica, gli USA (37,3%) sono in cima alla lista, seguiti da Canada (11,1%), Australia (10,7%), Spagna (8,4%) ed Italia (7,9%).
Sull’anno in corso, IGF è crollato del 16,4%. Questo dato non include il pagamento dei dividendi. I rapporti P/E e P/S si attestano rispettivamente a 17,31 e 1,75. Gli investitori a lungo termine e contrari potrebbero cominciare a trovare valore se il prezzo dovesse scendere ancora verso il livello di 37 dollari.
Morale della favola
Sebbene molti titoli di Wall Street abbiano recuperato le perdite dal calo di marzo, gli investitori sono ancora incerti circa l’eventualità che l’economia veda una piena ripresa. Settembre potrebbe essere un momento appropriato per i partecipanti dei mercati per esaminare i propri portafogli e capire se siano o meno composti nel modo giusto per sopportare una potenziale contrazione.
Per chi crede che ci apprestiamo a vivere un periodo di rallentamento economico, vale la pena prendere in considerazione gli ETF legati ai servizi pubblici.
Nota dell’editore: Non tutti gli asset descritti sono necessariamente disponibili su tutti i mercati regionali. Consultate un broker accreditato o un consulente finanziario per trovare strumenti simili che possano essere adeguati alle vostre esigenze. Questo articolo è a solo scopo informativo. È opportuno condurre una due diligence prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.