L’invasione russa dell’Ucraina continuerà a restare al centro dell’attenzione e del sentimento dei mercati questa settimana, mentre i prezzi del petrolio e di altre materie prime continuano ad andare alle stelle, nei timori per le forniture. Tutti e quattro i principali indici statunitensi, compresi S&P 500, Dow Jones e NASDAQ, hanno chiuso al ribasso venerdì, finendo sia la giornata che la settimana in rosso.
Il greggio ha registrato il suo maggiore rialzo settimanale mai visto, sulla notizia che il governo Biden sta valutando di vietare le importazioni USA di petrolio russo, per punire il Cremlino per aver invaso l’Ucraina.
Sono in corso dei dialoghi tra il governo e l’industria del petrolio e del gas USA per capire l’impatto che avrebbe una mossa simile sui consumatori americani e sulle forniture globali, scrive Bloomberg, citando delle fonti.
Con gli investitori focalizzati sui rischi geopolitici derivanti dal conflitto russo-ucraino, ecco tre titoli che terremo d’occhio questa settimana:
1. Rivian
Rivian Automotive (NASDAQ:RIVN), il produttore di camion e SUV elettrici appoggiato da Amazon (NASDAQ:AMZN), pubblicherà gli utili del quarto trimestre giovedì 10 marzo dopo la chiusura dei mercati. Gli analisti si aspettano una perdita di 1,79 dollari ad azione su vendite di 60,5 milioni di dollari.
Le azioni della società di Irvine, California, sono andate sotto forte pressione dopo aver segnato il massimo post-IPO a fine novembre nei timori che la startup di veicoli elettrici faticherà ad aumentare la produzione tra i problemi di approvvigionamento. Il titolo, che ha debuttato in borsa il 10 novembre 2021, ha chiuso venerdì a 47,39 dollari, più del 70% al di sotto del massimo di 52 settimane di 179,47 dollari.
Dal suo debutto a novembre, Rivian ha fatto solo progressi limitati per quanto riguarda il lancio del suo R1T, un pickup elettrico a batteria. A dicembre, la società ha rivelato, nel suo primo report sugli utili trimestrali, un aumento della produzione più lento del previsto che ha attribuito ai problemi di approvvigionamento. Rivian ha reso noto che produrrà “qualche centinaio di veicoli in meno” rispetto al suo obiettivo per l’intero anno fiscale 2021 di 1.200 veicoli.
Ad un certo punto, la febbre degli acquisti post-IPO aveva fatto valere Rivian quasi il 90% in più di alcune societàS&P 500, compresi titoli del calibro di Boeing (NYSE:BA), Starbucks (NASDAQ:SBUX) e Caterpillar (NYSE:CAT).
2. DocuSign
La piattaforma di firma elettronica DocuSign (NASDAQ:DOCU) è un altro beniamino del tech che pubblicherà gli utili trimestrali, anche se per il Q4 dell’anno fiscale 2022, dopo la chiusura dei mercati giovedì. Gli analisti stimano utili per azione di 0,63 dollari e vendite di 718 milioni di dollari.
L’azienda di software applicativo, con sede a San Francisco, ha visto una crescita esplosiva dei suoi servizi digitali negli ultimi due anni, in quanto il passaggio al lavoro da remoto ed il distanziamento sociale hanno spinto le società a chiedere la firma digitale a dipendenti, consumatori e clienti, che si sono ritrovati a gestire contratti e documenti importanti in modo elettronico.
Tuttavia, ora emergono segnali che la sua crescita abbia già raggiunto il picco. A dicembre, DocuSign ha pubblicato dati sui ricavi trimestrali che hanno deluso le stime degli analisti, dopo sei trimestri di crescita accelerata. Sull’anno è crollato del 33%, chiudendo venerdì a 101,38 dollari.
3. AT&T
Il colosso dei servizi di comunicazione ed intrattenimento AT&T (NYSE:T) terrà il suo webcast per il giorno degli analisti e degli investitori venerdì 11 marzo alle 10 ET. La società intende aggiornare gli investitori e tutti gli altri partecipanti sulle sue strategie per l’attività e l’allocazione di capitale.
L’azienda di Dallas, Texas, al momento sta effettuando una profonda ristrutturazione, mirata allo spin-off delle operazioni media per concentrarsi sull’attività core di telecomunicazioni. Il mese scorso ha riferito agli investitori che intende tagliare il suo payout del dividendo di circa metà in seguito allo spin-off della sua divisione WarnerMedia a Discovery (NASDAQ:DISCA) nel secondo semestre.
In base alla dichiarazione, AT&T abbasserà il payout del dividendo a circa il 40% dei flussi di cassa, cioè circa 1,11 dollari ad azione, o 8 miliardi di dollari all’anno. Fino a quando l’accordo, che dovrebbe chiudersi nel secondo trimestre del 2022, non entrerà in vigore, il dividendo di AT&T resterà agli attuali 2,08 dollari ad azione, circa 15 miliardi di dollari all’anno, per un rendimento dell’8,71%.
Negli ultimi due anni, AT&T ha avuto una performance nettamente inferiore all’indice di riferimento S&P 500, perdendo circa un terzo del valore. Venerdì ha chiuso a 23,87 dollari.