Molti investitori non prendono più in considerazione il settore del tabacco. Le percentuali dei fumatori stanno diminuendo e la popolarità degli investimenti etici continua ad aumentare.
Ma escludere del tutto questo settore ancora redditizio sarebbe prematuro. Nuove opportunità di crescita in aree come le sigarette elettroniche e la cannabis hanno sostanzialmente cambiato la tesi di investimento. In effetti, l’indice ARCA Tobacco Index ha segnato un’impennata del 40,8% finora quest’anno, superando decisamente la performance del mercato generale.
Abbiamo seguito tre titoli legati al tabacco che continuano ad avere un forte potenziale di rialzo. Uno è uno specialista delle foglie di tabacco che sta puntando molto sulla cannabis, il secondo è un nome emergente nel settore delle sigarette elettroniche ed il terzo è un colosso delle sigarette che sta cercando di diversificare la propria offerta.
1. Pyxus International: dalle foglie di tabacco alla cannabis
Pyxus International (NYSE:PYX), ex Alliance One International, si occupa dell’acquisto, lavorazione, conservazione e vendita di foglie di tabacco usate da marchi di sigarette internazionali. La compagnia genera entrate principalmente dalla vendita di foglie di tabacco grezze e dalle tariffe di lavorazione dei produttori di tabacco in tutto il mondo.
Nel tentativo di operare una diversificazione, a febbraio la compagnia ha annunciato l’entrata in scena nel settore della cannabis USA e di aver ottenuto partecipazioni di controllo in due compagnie di cannabis private canadesi, Canada’s Island Garden, produttore autorizzato, e Goldleaf Pharm, che punta a produrre e vendere cannabis per scopi terapeutici. In un comunicato stampa dell’8 febbraio, Pyxus ha elencato i dettagli delle acquisizioni, compresa la sua partecipazione del 75% nella Canada’s Island Garden e dell’80% nella GoldLeaf Pharm.
Ha anche investito su una compagnia della Nord Carolina, Criticality, acquisendo una quota del 40% con la possibilità di aumentarla al 50% dopo il 31 marzo 2020. Criticality fa parte di un programma pilota dello stato il cui fine è estrarre il cannabidiolo (CBD) dalla canapa industriale, con l’obiettivo su cinque anni di diventare leader nella produzione di CBD e nei prodotti di consumo.
Pyxus, con una capitalizzazione di mercato di circa 227 milioni di dollari e vendite di 1,2 miliardi di dollari sull’anno in corso nei primi tre trimestri dell’anno fiscale 2018, ha visto un’impennata del titolo pari al 110% dall’inizio del 2019. Ha chiuso la seduta di ieri a 25,00 dollari.
Malgrado l’inizio d’anno forte, continuiamo ad aspettarci ulteriori rialzi significativi. La compagnia è ben posizionata per trarre vantaggio dalle nuove opportunità nel settore della cannabis e del CBD.
2. Turning Point Brands: specialista delle sigarette elettroniche
Turning Point Brands (NYSE:TPB) punta ad essere leader della nuova generazione di prodotti a base di tabacco nonché del mercato delle sigarette elettroniche. Ha tre categorie di prodotti: Smokeless Products, prodotti non da fumo, come tabacco da masticare; Smoking Products, prodotti da fumo, come le cartine per sigarette Zig-Zag; NewGen, prodotti di nuova generazione, tra cui vaporizzatori come Vaporfi, Vapor Beast, VaporSupply e VaporShark.
Sebbene Juul (di cui Altria possiede una partecipazione del 35%) sia il principale motore del settore, anche Turning Point Brands sembra una scommessa allettante. Le vendite del quarto trimestre sono aumentate del 28%, spinte dalla crescita dell’86% della divisione NewGen di dispositivi e liquidi per vaporizzazione che ha rappresentato il 47% delle vendite nel trimestre.
L’autunno scorso, Turning Point Brands ha investito nella privata Canadian American Standard Hemp (CASH), che converte canapa in liquidi, capsule, cartucce per vaporizzatori e spray a base di CBD. “La nostra collaborazione con CASH sta già producendo rapidi dividendi”, ha affermato l’Amministratore Delegato di TPB Larry Wexler nella conference call del quarto trimestre.
“Stiamo al momento lanciando una serie di prodotti proprietari per espandere la nostra portata di vendite nel mercato in rapida crescita del CBD”, ha aggiunto. Vengono venduti col marchio Nu-X.
Il titolo di Turning Point, che ieri ha chiuso a 46,00 dollari, ha guadagnato circa il 69% finora quest’anno. Sull’anno in corso, il titolo segna un’impennata del 139%.
Riteniamo che la compagnia si trovi in una posizione privilegiata per diventare leader nel settore delle sigarette elettroniche, il che la rende una buona scommessa in futuro.
3. Altria: dalle sigarette ai vaporizzatori all’erba
Altria Group (NYSE:MO) è uno dei principali produttori e commercianti di tabacco, sigarette e relativi prodotti al mondo. Controlla i diritti di Marlboro negli Stati Uniti, dove il marchio possiede il 40% del mercato.
Tuttavia, con il calo dei fumatori negli Stati Uniti, Altria prevede un ribasso del 4%-5% dei volumi annui da quest’anno e fino al 2023. Di conseguenza, la compagnia è intervenuta per diversificarsi dall’attività core del tabacco con investimenti su sigarette elettroniche, cannabis ed alcol.
A dicembre, Altria ha ottenuto una partecipazione del 35% in Juul, che lo scorso anno ha superato il miliardo di dollari di vendite rispetto ai soli 200 milioni di dollari del 2017. L’Amministratore Delegato di Altria prevede una crescita delle vendite di sigarette elettroniche ad un tasso annuo composito del 15%-20%, per volumi, fino al 2023.
Altria è entrata anche nell’arena della marijuana, quando ha investito 1,8 miliardi di dollari nel coltivatore di marijuana canadese Cronos Group (NASDAQ:CRON). Possiede una partecipazione del 45%, con l’opzione di aumentarla al 55%. Inoltre, ha una partecipazione del 10% in Anheuser-Busch InBev (NYSE:BUD).
Il titolo di Altria, che ieri ha chiuso a 56,69 dollari, è schizzato del 14,7% nel 2019. Prevediamo ulteriori rialzi nei prossimi mesi, con la compagnia che si posiziona come operatore diversificato nei settori del tabacco, delle sigarette elettroniche e della cannabis.