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5 superstar tech a mega-capitalizzazione destinate a utili stellari nel 4° trim.

Pubblicato 20.01.2021, 15:53
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Nei prossimi giorni, la stagione degli utili del quarto trimestre di Wall Street entrerà nel vivo. Gli investitori si preparano ad un’altra stagione di incertezza per i report, considerato l’impatto negativo della crisi del coronavirus su numerosi settori ed industrie.

Con l’indice NASDAQ Composite scambiato vicino al massimo storico, i riflettori si concentreranno perlopiù sui cinque grandi nomi del tech a mega-capitalizzazione, che pubblicheranno i rispettivi risultati la prossima settimana.

Tutti e cinque dovrebbero riportare un altro trimestre di utili straordinari e vale la pena prenderli in considerazione dato il loro crescente predominio nel mondo del tech.

1. Microsoft

  • Pubblicazione del report il 26 gennaio dopo la chiusura dei mercati
  • Stima crescita EPS: +8,6% su base annua
  • Stima crescita ricavi: +9% su base annua

Microsoft (NASDAQ:MSFT) sta andando alla grande. Il colosso dei software e delle infrastrutture si sta godendo un’impennata della domanda per i suoi servizi cloud grazie al passaggio al lavoro da casa per la pandemia di coronavirus.

La società con sede a Redmond, Washington, ha visto il suo titolo schizzare di circa il 29,5% negli ultimi 12 mesi, superando il rialzo del 14% dell’indice S&P 500 nello stesso periodo.

MSFT, che ha segnato il massimo storico di 232,86 dollari il 2 settembre, si è attestato a 216,44 dollari ieri. Con una capitalizzazione di mercato di 1,63 mila miliardi di dollari, Microsoft è la seconda società con più valore al mondo.

 

MSFT Daily

Grafico giornaliero MSFT

 

Microsoft, che ha riportato un enorme successo di utili e ricavi nell’ultimo trimestre, pubblicherà i prossimi risultati finanziari martedì 26 gennaio dopo la campanella di chiusura.

Le stime indicano che il colosso del tech registrerà utili di 1,64 dollari ad azione nel secondo trimestre fiscale, con un miglioramento rispetto agli EPS di 1,51 dollari dell’anno prima. I ricavi dovrebbero raggiungere il massimo storico di 40,2 miliardi di dollari, con un balzo del 9% rispetto alle vendite di 36,9 miliardi di dollari dello stesso periodo dell’anno prima, grazie alla forte domanda per i suoi prodotti di cloud computing.

Di conseguenza, gli investitori si concentreranno sulla crescita del suo segmento Intelligent Cloud, che comprende Azure, GitHub, SQL Server, Windows Server ed altri servizi per le aziende. Le entrate da cloud commerciale sono balzate del 31% su base annua a 15,2 miliardi nell’ultimo trimestre, mentre i ricavi dai servizi Azure hanno visto un’impennata del 48%.

Al centro della scena ci sarà anche la performance della divisione produttività e processi aziendali di Microsoft. Il segmento chiave comprende la suite Office 365 su cloud, la sua app di comunicazioni Teams, LinkedIn, nonché i prodotti Dynamics ed i servizi cloud.

Nonostante le massicce valutazioni (il titolo è scambiato a 34 volte gli utili su 12 mesi), Microsoft sembra ancora una buona scommessa per il futuro, considerata la forte domanda per i suoi servizi cloud che lo hanno reso uno dei veri leader del settore.

2. Apple

  • Pubblicazione del report il 27 gennaio dopo la chiusura dei mercati
  • Stima crescita EPS: +12% su base annua
  • Stima crescita ricavi: +11,4% su base annua

Apple (NASDAQ:AAPL) è andato bene negli ultimi 12 mesi: la pandemia di COVID-19 ha comportato un’impennata della domanda per i suoi servizi su abbonamento, come iTunes Music, Apple TV+ ed Apple Arcade.

Il titolo di AAPL, schizzato di circa il 60% nello scorso anno, ha chiuso a 127,83 dollari ieri, non lontano dal massimo storico di 138,78 dollari raggiunto il 29 dicembre.

Il colosso del tech e dei prodotti di elettronica di consumo, con sede a Cupertino, California, ha una capitalizzazione di mercato di 2,18 mila miliardi di dollari, che la rende la società con più valore scambiata sulla borsa statunitense.

 

AAPL Daily

Grafico giornaliero AAPL

 

Apple, i cui utili e ricavi hanno facilmente battuto le aspettative nel trimestre precedente, pubblicherà i prossimi risultati finanziari dopo la chiusura dei mercati mercoledì 27 gennaio.

Le previsioni indicano utili per azione di 1,40 dollari per l’importantissimo primo trimestre fiscale del 2021, che comprende il periodo degli acquisti natalizi, con un’impennata del 12% rispetto allo stesso periodo dell’anno prima. I ricavi dovrebbero aumentare di oltre l’11% dallo stesso periodo dell’anno precedente, a 102,3 miliardi di dollari, rispecchiando l’impennata della domanda per il suo nuovo iPhone 12, abilitato al 5G, lanciato di recente.

Oltre ad utili e ricavi, Wall Street presterà particolare attenzione alla crescita del segmento wearable (che comprende dispositivi indossabili come AirPods ed Apple Watch), nonché all’attività dei servizi su abbonamento.

Saranno seguiti anche eventuali aggiornamenti sulla crescita delle divisioni iPad e Mac, attività che sono andate bene nel contesto dello “stare a casa”, registrando tassi di crescita dei ricavi su base annua rispettivamente del 46% e del 29% nell’ultimo trimestre.

Soprattutto, gli investitori sperano che Apple fornisca delle indicazioni circa le prospettive sul trimestre attuale: il gigante degli iPhone, infatti, non lo ha ancora fatto finora, parlando dell’incertezza per l’impatto della pandemia sulle sue attività.

3. Facebook

  • Pubblicazione del report il 27 gennaio dopo la chiusura dei mercati
  • Stima crescita EPS: +23% su base annua
  • Stima crescita ricavi: +24,4% su base annua

Il titolo di Facebook (NASDAQ:FB) è rimasto indietro rispetto alle altre “grandi cinque” società tech, salendo di “solo” il 17,5% negli ultimi 12 mesi, tra i timori per l’impatto negativo legato alla gestione dei messaggi di odio e della disinformazione sulla sua piattaforma social che hanno limitato i guadagni.

Ciononostante, il colosso dei social è riuscito comunque a far aumentare il pubblico della sua famiglia di app, che comprende anche Instagram, Messenger e WhatsApp. Il social network ora conta 3,2 miliardi di utenti sulle sue piattaforme.

FB si è attestato a 261,10 dollari ieri, ben al di sotto del massimo storico di 304,67 dollari del 26 agosto. Ai livelli attuali, la società con sede a Menlo Park, California, è valutata 726,7 miliardi di dollari ed è la più piccola delle aziende tech a mega-capitalizzazione e l’unica con una valutazione inferiore ai mille miliardi di dollari.

 

FB Daily

Grafico giornaliero FB

 

Facebook, i cui utili e ricavi hanno battuto le aspettative nel terzo trimestre, riporterà i risultati del quarto trimestre mercoledì 27 gennaio dopo la chiusura dei mercati statunitensi.

Le stime indicano utili per azione di 3,15 dollari per il periodo, con un balzo del 23% rispetto agli EPS di 2,56 dollari dello stesso trimestre dell’anno prima. I ricavi dovrebbero aumentare di oltre il 24% su base annua a 26,2 miliardi di dollari, grazie alla forte domanda degli inserzionisti nel periodo delle feste.

Di conseguenza, le entrate pubblicitarie di Facebook (cresciute del 22% su base annua nel terzo trimestre malgrado il boicottaggio globale da parte di oltre 1.000 inserzionisti) saranno un dato seguito da vicino dagli investitori.

Inoltre, sotto i riflettori troveremo i dettagli circa la crescita degli utenti della società social. Facebook ha reso noto che il numero di utenti giornalieri attivi è balzato del 12% a 1,82 miliardi di dollari nell’ultimo trimestre, così come il numero di utenti attivi mensilmente, con +12% a 2,74 miliardi.

Nonostante i crescenti timori regolatori dopo che una commissione congressuale di recente ha accusato Facebook di avere di fatto un monopolio sui social, il titolo di FB sembra ancora una buona scommessa, considerata la crescita forte dimostrata in passato.

4. Amazon

  • Pubblicazione del report il 2 febbraio dopo la chiusura dei mercati
  • Stima crescita EPS: +10,3% su base annua
  • Stima crescita ricavi: +36,7% su base annua

Ampiamente considerato uno dei maggiori beneficiari dell’emergenza sanitaria del COVID-19, Amazon (NASDAQ:AMZN) ha avuto una performance nettamente superiore al mercato negli ultimi 12 mesi, con un’impennata del 68%, sulla scia del fatto che gli americani hanno accelerato il passaggio alle spese online durante la pandemia.

Il titolo di AMZN, che ha segnato il massimo storico di 3.552,25 dollari a inizio settembre, ha chiuso a 3.120,76 dollari ieri. Con una valutazione da 1,57 mila miliardi di dollari, il colosso dell’e-commerce e del cloud con sede a Seattle, Washington, è la terza società con più valore quotata sulla borsa USA.

 

AMZN Daily

Grafico giornaliero AMZN

 

Amazon, che ha riportato risultati del terzo trimestre straordinari alla fine di ottobre, pubblicherà gli utili dell’importante quarto trimestre dopo la campanella di chiusura martedì 2 febbraio.

Le previsioni indicano utili per azione di 7,14 dollari, con un tasso di crescita annua di circa il 10% da EPS di 6,47 dollari. I ricavi, intanto, dovrebbero schizzare di quasi il 37% dallo stesso periodo dell’anno scorso a 119,6 miliardi di dollari, rispecchiando una continua forza sia dell’e-commerce che del cloud computing.

Gli investitori si concentreranno sulla fiorente divisione di cloud computing della società, per capire se possa mantenere il suo torrido tasso di espansione. I ricavi di Amazon Web Services sono infatti schizzati del 29% a 11,6 miliardi di dollari nel terzo trimestre.

La crescita della divisione Subscription Services, che rappresenta perlopiù Amazon Prime ed i suoi 150 milioni di membri paganti, sarà al centro della scena. I dati di questo segmento sono aumentati del 53% in ciascuno degli ultimi due trimestri.

Malgrado i timori per una riforma antitrust, tra le accuse secondo cui la società monopolizzerebbe i suoi servizi per soffocare la concorrenza, il colosso del tech resta uno dei nomi migliori da possedere quest’anno.

5. Google

  • Pubblicazione del report il 2 febbraio dopo la chiusura dei mercati
  • Stima crescita EPS: +1,3% su base annua
  • Stima crescita ricavi: +14,4% su base annua

La società madre di Google, Alphabet (NASDAQ:GOOGL), ha visto il prezzo del suo titolo balzare di quasi il 21% nello scorso anno, con la sua attività core di motore di ricerca e le entrate pubblicitarie che si sono riprese durante la pandemia di coronavirus.

Il titolo, che ha segnato un massimo storico di 1.843,13 dollari all’inizio di dicembre, ha chiuso ieri a 1.784,47 dollari. Ha una capitalizzazione di mercato di 1,21 mila miliardi di dollari, che rende il colosso del tech con sede a Mountain View, California, la quarta società con più valore scambiata sulla borsa statunitense.

 

GOOGL Daily

Grafico giornaliero GOOGL

 

Alphabet, che ha battuto le aspettative su utili e ricavi del terzo trimestre a fine ottobre, pubblicherà i prossimi risultati finanziari dopo la chiusura dei mercati USA martedì 2 febbraio.

Le previsioni sono di utili per azione di 15,55 dollari, in miglioramento rispetto agli EPS di 15,35 dollari di un anno fa. I ricavi dovrebbero ammontare a 52,7 miliardi di dollari, con un balzo del 14% rispetto ai 46,1 miliardi dello stesso trimestre di un anno fa.

Gli investitori si focalizzeranno sui tassi di crescita della divisione Google’s Properties, che comprende il motore di ricerca, le inserzioni su YouTube ed il Play Store. I ricavi di questo segmento erano balzati del 10% a 31,4 miliardi di dollari lo scorso trimestre.

Inoltre, un altro segmento che dovrebbe registrare un altro trimestre di crescita straordinaria è la redditizia piattaforma Google Cloud di Alphabet, che aveva visto le vendite schizzare del 45% a 3,44 miliardi di dollari nel terzo trimestre.

Oltre ai dati sui risultati, gli investitori sono impazienti di avere maggiori dettagli sulla recente notizia secondo cui il Dipartimento per la Giustizia USA avvierà un’azione legale antitrust nei confronti di Google. Parte della causa riguarderà l’accusa secondo cui la società monopolizzerebbe la sua funzione di ricerche su internet per soffocare la concorrenza.

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