La società ha annunciato la richiesta di “dual primary listing” con quotazione principale anche a Hong Kong. Con questa mossa le sue azioni saranno acquistabili da centinaia di milioni di investitori cinesi sui listini di Shanghai e Shenzhen
La notizia fa fare al titolo un balzo del 5%.
Balzo di Alibaba (NYSE:BABA) alla Borsa di Hong Kong. Martedì 26 luglio il titolo del colosso dell’e-commerce ha chiuso in rialzo del 5,2% a 104,8 Hkd (dollari di Hong Kong) dopo che la società ha avanzato la richiesta che la Borsa di Hong diventi il mercato principale per le sue azioni. Non è un addio a Wall Street, che continua a essere un altro mercato principale per Alibaba: la società punta sul “dual primary listing”, la doppia quotazione principale.
E’ il riconoscimento che in Asia ci sono importanti flussi di capitale che il gruppo di Hangzhou vuole intercettare. Soprattutto, il mercato con cui il management di Alibaba vuole connettersi è quello delle centinaia di milioni di investitori della Cina. Infatti, nella richiesta di quotazione avanzata alle autorità di Hong Kong è specificata la domanda di entrare a fare parte dello Stock Connect, lo speciale canale che collega la Borsa di Hong Kong ai due mercati azionari interni della Cina, quello di Shanghai e quello di Shanzhen.
Anche LiAuto e Xpeng (NYSE:XPEV) hanno il “dual primary listing” a Hong Kong e Wall Street.
Oggi le azioni Alibaba sono trattate a Hong Kong come mercato secondario. Secondo un comunicato diffuso da Alibaba, il processo per la “promozione” al mercato principale dovrebbe chiudersi entro la fine dell’anno. Per una società fare parte del mercato principale di Hong Kong significa accettare regole più stringenti in termini di trasparenza e comunicazione dei risultati finanziari e addossarsi qualche costo in più. Ma i vantaggi in termini di liquidità del mercato e possibilità di raccolta di capitali sono notevoli. Oggi le azioni Alibaba danno vita in media a Hong Kong a scambi per 700 milioni di dollari al giorno. A Wall Street i volumi scambiati sono 3,2 miliardi di dollari.
Prima di Alibaba, anche i due produttori di auto elettriche LiAuto e Xpeng hanno ottenuto il “dual primary listing” a Hong Kong e a Wall Street. Entrambe le società sono nello Stock Connect che permette ai risparmiatori cinesi di comprare le loro azioni sui listini di Shanghai e Shenzhen.
Una mossa per prevenire il rischio di delisting forzato.
La mossa di Alibaba ha anche un chiaro intento difensivo. Da mesi sono in corso trattative fra le autorità cinesi e quelle americane per sciogliere il nodo dei controlli contabili sulle società cinesi quotate a Wall Street. La Sec e le altre autorità americane insistono che le società cinesi devono avere lo stesso audit delle altre società quotate, pena il delisting obbligatorio. Per anni Pechino ha respinto la richiesta dicendo che i dati di alcune società rivestono un’importanza strategica per la Cina e non possono essere rivelati. Secondo le ultime indiscrezioni, i negoziati sarebbero ben avviati verso una soluzione positiva, ma in un tema così politico i rischi restano alti e Alibaba intende garantire la liquidità delle sue azioni anche nel caso in caso una rottura con conseguenze estreme.
Gli analisti: titolo decisamente sottovalutato.
Alibaba è quotata a New York dal 2014. La sua fu la più grande Ipo mai realizzata fino a quel momento.
Oggi la capitalizzazione di Borsa di Alibaba è di 270 miliardi di dollari, circa la metà rispetto a 12 mesi fa. Per gli analisti il titolo è decisamente sottovalutato: su 44 esperti censiti da MarketScreener, 41 consigliano di comprare le azioni e la media dei target price è 154 dollari, il 53% in più dell’ultima chiusura a Wall Street (101 dollari).
Il consensus degli analisti prevede per il 2022 ricavi a 126 miliardi di dollari con un utile di 11,9 miliardi. Nel 2023 i ricavi sono attesi in crescita a 136 miliardi (+7,9%) e l’utile a 14,2 miliardi (+19%).
Sulla base di questi dati il P/E 2022 è di 22,6 volte e quello 2023 di 19,2 volte. Il P/E medio dell’indice S&P500 sui risultati attesi nel 2022 è di 17 volte.