Dopo i primi due trimestri del 2023 in deciso rialzo, i mercati hanno mostrato esitazione nella prima settimana del terzo trimestre. I principali indici azionari americani hanno assistito a prese di profitto, con i titoli a piccola capitalizzazione che hanno sottoperformato quelli a grande capitalizzazione. La causa principale di questa perturbazione del mercato è stata una visione più falco da parte delle FED accompagnata da una lettura sui dati sul mercato del lavoro e dei servizi più forti del previsto. Mix che ha generato pressioni al rialzo sui rendimenti obbligazionari, con attese per tassi dei Fed funds più alti e per un arco di tempo più lungo. Vendite maggiori si sono inoltre registrate in Europa, alle prese con il rallentamento del settore manifatturiero. Il mese scorso il settore manifatturiero tedesco ha subito la contrazione più rapida degli ultimi tre anni.
In tale contesto il VIX ha registrato rialzi. Il VIX, noto anche come l'indice di volatilità, è una misura della volatilità prevista a breve termine nel mercato azionario statunitense. Rappresentando l'"indice della paura", il VIX fornisce agli investitori una valutazione della volatilità attesa nei prossimi 30 giorni. Nonostante l'andamento al ribasso che ha caratterizzato l’evoluzione da inizio anno, una rottura al rialzo potrebbe segnalare un ritorno della volatilità sui mercati finanziari. È essenziale sottolineare che un aumento del VIX non implica necessariamente una discesa del mercato, ma indica semplicemente che le oscillazioni dei prezzi potrebbero essere più ampie rispetto al periodo precedente.
Questa settimana l'agenda macroeconomica sarà nuovamente dominata dagli Stati Uniti, con particolare attenzione rivolta al rapporto sull'inflazione di giugno, che si preannuncia come il principale protagonista. Le previsioni indicano un calo del tasso inflazionistico al 3,1% rispetto al 4% registrato a maggio, accompagnato da una leggera riduzione anche dell'inflazione core, che passerebbe dal 5,3% al 5%. L'andamento dell'inflazione continuerà a essere la chiave di volta per i mercati finanziari. Abbiamo assistito a una moderazione della pressione inflazionistica, anche se il mercato del lavoro e l'economia dei servizi rimangono solidi. Gli investitori seguiranno con attenzione anche i discorsi di diversi funzionari della Fed, nella speranza di ottenere indicazioni sulla futura traiettoria della politica monetaria. Non dovremmo assistere a cambi di rotta nei contenuti offerti, con una Banca Centrale che non vede ancora terminata la sua lotta all’inflazione. Altri indicatori economici da tenere d'occhio sono i prezzi alla produzione e al commercio estero, la stima preliminare del Michigan Consumer Sentiment.
In Europa, i dati finali sull'inflazione in Germania, Spagna e Francia saranno tra i comunicati più importanti. Si prevede un aumento dell'inflazione al 6,4% in Germania, mentre una continuazione del trend al ribasso è attesa in Spagna e Francia. Inoltre, l'indice ZEW Economic Sentiment in Germania dovrebbe confermare le preoccupazioni legate al rallentamento economico tedesco e alle incertezze cinesi. Sarà anche importante monitorare le letture sulla produzione industriale e sulla bilancia commerciale in Italia e nell'area euro.
Gli operatori terranno d'occhio anche le pubblicazioni dei verbali dell’ultima riunione BCE insieme ai commenti dei vari funzionari della BCE, tra cui il governatore della Banca di Francia Francois Villeroy de Galhau, il membro del consiglio della BCE Boris Vujcic e il capo economista della BCE Philip Lane, per avere ulteriori indizi sulle prossime mosse della banca centrale, sebbene i mercati abbiano già prezzato un altro aumento dei costi di prestito nel corso del mese.
Infine, durante questa settimana, si aprirà la stagione degli utili aziendali, con importanti banche come JPMorgan Chase (JPM), Wells Fargo (NYSE:WFC) e Citigroup (NYSE:C) che presenteranno i risultati finanziari. Si prevede un tasso di crescita degli utili del -6,4% per lo S&P 500 nel secondo trimestre, sebbene, escludendo il settore energetico, il tasso di crescita migliora a -0,7%. Al di fuori del settore bancario, altre aziende come Delta Air Lines (DAL), UnitedHealth Group (UNH) e PepsiCo (PEP) diffonderanno i loro dati finanziari. Sei dei principali undici settori dell'indice prevedono un miglioramento degli utili rispetto al secondo trimestre. In particolare, i settori dei consumi e dei servizi di comunicazione hanno i tassi di crescita degli utili più elevati per il trimestre, mentre il settore dell'energia prevede una crescita più debole.
Gabriel Debach
eToro Italian Market Analyst
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