Il Commissario Consob Paolo Ciocca, all’apertura della presentazione dell’incontro “Profilazione della clientela per la valutazione di adeguatezza”, ha sottolineato come nei questionari Mifid del campione di intermediari analizzati sia assente la delicata questione del bail in. La partecipazione del risparmiatore, entro certi limiti e soglie di legge, alla crisi della banca di cui è cliente è forse un rischio che il cittadino dovrebbe conoscere bene per meglio diversificare i propri risparmi con diversi intermediari e capendo la convenienza di non rimanere eccessivamente liquidi in caso di crisi del sistema bancario stile 2008 e 2011. Ciocca: in due, tre anni in un contesto di gamification e immersivo (Metaverso), il classico l’investitore razionale (più teorico che pratico) ragiona oggi in un ambiente diverso e mette in crisi l’approccio e le regole usate fino ad oggi; la questione social dell’investimento è rilevante come dimostrato lo spostamento dal modello di banca “tradizionale” a “totalmente on line”: quale profilazione e proposta di investimento ci sarà in futuro? In questo contesto, dove va la consulenza? E’ fondamentale capire come e dove sarà indirizzata visto che non c’è mai un“free lunch” in finanza. Stesso discorso per i dati: come gestirli e custodirli? Gli algoritmi di profilazione di adeguatezza e successiva proposta di investimento (machinelearning/AI) tramite “black box” sono difficili da valutare per la Consob (audit trail). Dati e consulenza, come si intrecciano? La Consob dovrà sorvegliare sui conflitti di interesse, coordinandosi a livello europeo con l’Esma.