L'avversione al rischio continua a influenzare i mercati finanziari, con i principali indici azionari in territorio negativo e ulteriori cali nel mercato obbligazionario. Se l'S&P 500 dovesse chiudere in ribasso anche questa settimana, segnerebbe la terza settimana consecutiva di rendimenti negativi. Questa situazione non è nuova: l'ultimo evento del genere risale al febbraio 2023.
Tra gli indici, il Nasdaq 100 è rimasto indietro rispetto all'S&P 500 e al Dow Jones, mentre i titoli tecnologici a grande capitalizzazione hanno continuato a subire perdite. Dopo aver guadagnato quasi il 42% fino alla fine di luglio, il Nasdaq 100 è ora in calo del 7,6% rispetto ai massimi recenti. Questo periodo di consolidamento rappresenta una dinamica naturale dopo un forte rally, soprattutto per i titoli orientati alla crescita.
L'analisi delle performance settoriali suggerisce uno spostamento dell'attenzione dai timori iniziali legati alla domanda (rallentamento economico) alle preoccupazioni per i rendimenti. I titoli legati alla crescita hanno sottoperformato, con settori come il consumer discretionary e le telecomunicazioni che si sono posizionati in fondo alla classifica. Al contrario, i settori ciclici value, come le banche e le materie prime, hanno registrato una performance relativamente migliore.
È importante notare che la debole performance dei mercati non può essere interamente attribuita alle dinamiche interne della Cina. La preoccupazione principale sembra concentrarsi sui rendimenti, come dimostra il tasso decennale statunitense che ha raggiunto il 4,3%. Questo aumento riflette i timori per una possibile mossa più aggressiva da parte della Federal Reserve e il rischio di un aumento dell'inflazione. Questa tendenza al rialzo dei rendimenti è probabilmente determinata da una serie di fattori, come l'ampia offerta di titoli del Tesoro, i dati economici migliori del previsto, il declassamento del rating del credito statunitense e l'allentamento del controllo della curva dei rendimenti da parte della Banca del Giappone.
La preoccupazione si riflette anche tra gli investitori, evidenziata dalla recente lettura dell'AAII (American Association of Individual Investors) che segnala una diminuzione del sentiment rialzista. Sebbene l’ottimismo rimanga ancora predominante, è interessante notare che l'ultimo valore ha superato il limite della media mobile a 12 periodi. Un evento che mancava non si verificava dal mese di maggio.
La giornata è stata decisamente difficile, soprattutto nel mondo delle criptovalute, le quali hanno subito una perdita di circa 68 miliardi di capitalizzazione solo ieri.
Dopo aver vissuto un periodo di volatilità compressa per diversi mesi, con la volatilità a 30 giorni su minimi dal 2016 e con quotazioni bloccate tra i 28500 e i 31000 dollari, il Bitcoin ha subito un crollo a seguito della perdita di supporto da parte di una delle figure più influenti al mondo. SpaceX, di Elon Musk, sembra aver svalutato il valore della criptovaluta nel suo bilancio, registrando una perdita di 373 milioni di dollari tra il 2021 e il 2022, e potrebbe aver liquidato tutte le sue partecipazioni, come riportato dal Wall Street Journal. In un contesto di crescente avversione al rischio sui mercati globali e con il prezzo del Bitcoin al di sotto della sua media mobile a 200 giorni, gli investitori sono attualmente alla ricerca di un livello di supporto sul quale poter nuovamente considerare l'acquisto di BTC. Al momento, circa il 49.6% degli indirizzi che detengono Bitcoin si trova in posizione di profitto, una percentuale superiore al 38.8% che presenta perdite.
Gabriel Debach
eToro Italian Market Analyst
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