L'indice Nikkei della Borsa Giapponese chiude a 13365 punti.
Analizzando la struttura del grafico a livello tecnico possiamo notare come il mercato sia stato in una fase laterale con supporto tra 8000-8100 punti e resistenza 10000 punti per tutto il 2011 e buona parte del 2012.
In seguito è partito una gamba di rialzo che in pochi mesi ha portato il mercato in area 16000 punti a fine maggio 2013.
Un rialzo che dal minimo di 8700 punti di novembre 2012 al massimo di 16000 punti è stato dell'83%, non poco per un indice che negli ultimi lustri ha dato più dolori che gioie agli investitori.
Attualmente il mercato sta consolidando i progressi ottenuti e allargando la visuale di analisi notiamo che l'inizio del rialzo dell'indice azionario Nikkei, è stato preceduto, tra l'altro, anche dal movimento rialzista del cambio EUR/JPY.
Il movimento partito a luglio 2012 in area 95 in pochi mesi ha raggiunto un massimo a 130,00 e attualmente, per entrambi i graifici, il trend di lungo e medio periodo riamane improntato al rialzo.
L'analisi prima del grafico sul cambio EUR/JPY e successivamente sull'indice Nikkei, è emblematico per capire i movimenti sviluppatisi sulla base delle scelte di politica monetaria effettuati.
Attraverso una politica monetaria di svalutazione dello Yen contro le altre principali valute mondiali, il Giappone ha posto le basi per la fine della fase di deflazione in essere da vari lustri e di conseguenza un miglioramento del clima economico dell'intero Paese.
E' evidente che qualche mese di rialzo non possono annuallare anni di stasi e difficoltà sia a livello finanziario che soprattutto economico del Paese nipponico ma è altrettanto vero che si sono gettate le basi per un miglioramento strutturale della congiuntura.
Sono molteplici i dati economici che evidenziano quanto affermato; uno su tutti è il tasso di disoccupazione che al 30 luglio era al 3,9%, risultando il migliore degli ultimi anni ed in netto miglioramento rispetto al 5,25% del precedente dato del 2010.