Situazione di attesa che si protrae da parecchio tempo per l’oro che dopo aver beneficiato del suo ruolo di bene rifugio all’inizio della crisi determinata dal corona virus portandosi da 1450 dollari a 1750 si mantiene ormai da inizio aprile in trading range compreso tra 1660 e 1750 dollari.
Nonostante il recupero dei mercati azionari non si registrano grandi prese di profitto sul metallo giallo a conferma sia della presenza di un rischio pandemia, che di un fattore di decorrelazione degli investimenti, supportato anch’esso dalla immensa liquidità immessa nel sistema dalle varie banche centrali.
Da un punto di vista tecnico lo scenario rimane impostato al rialzo e la rottura di 1750 dollari spingerà ulteriormente i corsi verso l’importante resistenza a 1800/20 e successivamente verso 1865/70 dollari ad un passo dai massimi assoluti a 1920 del 2011.
Il target successivo è rappresentato dal raggiungimento della fatidica area di 2000 dollari.
La perdita del supporto a 1650/60 con chiusura settimanale inferiore innescherà delle prese di profitto capaci di spingere l’oro verso 1550 e successivamente verso il suo livello chiave a 1450 dollari.