Le borse risentono ancora di un clima di incertezza, soprattutto in Europa e in particolar modo in Italia dove l'approssimarsi del voto determina instabilità e volatilità sui listini nostrani, complici tutti gli scandali che stanno facendo capolino sui giornali e in TV (BMPS, SAIPEM, ENI, FINMECCANICA, praticamente le nostre blue chips).
A livello internazionale le materie prime hanno stornato in maniera abbastanza decisa (Gold è andato sotto 1600 USD/oncia; Petrolio scadenza aprile a 96 USD/b) e ne hanno risentito anche i futures americani che, mentre scriviamo, sono sotto la parità.
Dal punto di vista tecnico il Ftse Mib continua a navigare sul supporto dei 16400 punti, rappresentato dal 50% di Fibonacci sul periodo (min metà novembre - max di fine gennaio) e non è escluso che vada a testare il 61,8% sui 15900/16000 approfittando della settimana elettorale.
Al momento, restando inviolata detta zona, che corrisponde a zona di inversione del trend, i segnali long che si manifestano sui sistemi possono considerarsi validi, fermo restando il loro annullamento sotto 15900/16000.
Inutile dire che gli importi dei trades devono essere contenuti, data la delicatezza del momento.
Il MF index è in ipervenduto (16,48) e il CCi-s ha più volte segnalato delle divergenze sul grafico daily. Neutri appaiono Stocastico e Macd che, per scaricarsi ulteriormente, necessitano dell'approfondimento dei minimi di un ulteriore 2%-3%.
Il panorama valutario vede l'EUR/USD ridiscendere verso 1,3300 e debolezza dei principali cross sul dollaro USA che, durante questa ottava, hanno appoggiato la debolezza delle borse (anche il Dax, infatti, è ritornato sotto 7600 punti puntando pericolosamente ai 7200 qualora i supporti in area 7500/7535 non dovessero tenere).
Strategie operative veloci per questa settimana, dunque, ma con un occhio sempre vigile ai supporti di medio/lungo termine perché non è escluso che i ritracciamenti e gli storni di un certo peso non vengano comprati.
A livello internazionale le materie prime hanno stornato in maniera abbastanza decisa (Gold è andato sotto 1600 USD/oncia; Petrolio scadenza aprile a 96 USD/b) e ne hanno risentito anche i futures americani che, mentre scriviamo, sono sotto la parità.
Dal punto di vista tecnico il Ftse Mib continua a navigare sul supporto dei 16400 punti, rappresentato dal 50% di Fibonacci sul periodo (min metà novembre - max di fine gennaio) e non è escluso che vada a testare il 61,8% sui 15900/16000 approfittando della settimana elettorale.
Al momento, restando inviolata detta zona, che corrisponde a zona di inversione del trend, i segnali long che si manifestano sui sistemi possono considerarsi validi, fermo restando il loro annullamento sotto 15900/16000.
Inutile dire che gli importi dei trades devono essere contenuti, data la delicatezza del momento.
Il MF index è in ipervenduto (16,48) e il CCi-s ha più volte segnalato delle divergenze sul grafico daily. Neutri appaiono Stocastico e Macd che, per scaricarsi ulteriormente, necessitano dell'approfondimento dei minimi di un ulteriore 2%-3%.
Il panorama valutario vede l'EUR/USD ridiscendere verso 1,3300 e debolezza dei principali cross sul dollaro USA che, durante questa ottava, hanno appoggiato la debolezza delle borse (anche il Dax, infatti, è ritornato sotto 7600 punti puntando pericolosamente ai 7200 qualora i supporti in area 7500/7535 non dovessero tenere).
Strategie operative veloci per questa settimana, dunque, ma con un occhio sempre vigile ai supporti di medio/lungo termine perché non è escluso che i ritracciamenti e gli storni di un certo peso non vengano comprati.