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Analogie con il 2011 e gli appuntamenti per questa settimana

Pubblicato 09.05.2022, 11:31
Aggiornato 12.03.2024, 12:10

Non si interrompe l’emorragia sui mercati azionari, con i principali indici statunitensi che registrano la quinta (sesta per il Dow Jones) settimana consecutiva di perdite. Serie, quest’ultima, non così frequente sui mercati, basti pensare che per lo S&P 500 l’ultima simile situazione risale al periodo maggio-giugno del 2011, dove furono registrate sei settimane consecutive di perdite. Se dovessimo analizzare proprio tale annata, lo S&P 500 chiuse l’anno in pareggio, tra le minori variazioni nella sua storia. Ad aprile l’indice viaggiava sugli 8 punti percentuali di rendimento ma, ad ottobre, scese di oltre il 12%. Anche allora non fu una singola causa a originare la correzione, ma un concatenarsi di preoccupazioni, che passarono dai disordini in Medio Oriente (le cosiddette “Primavere Arabe”), al devastante terremoto in Giappone, all'aggravarsi della crisi del debito in Europa fino ai litigi a Washington, con la crisi del debt-ceiling.

S&P 500 performance del 2011


2011 e 2022 che presentano anche altre analogie. Prezzi del greggio WTI sopra i $100 al barile;

WTI Prezzi


così come quelli del grano sui $320 per tonnellata.


Prezzi del Grano dal 2011



Ma anche divergenze, soprattutto in termini di crescita di inflazione, oggi notevolmente maggiore, ma soprattutto di politica monetaria, dove allora la Federal Reserve non decise di intervenire con politiche restrittive. Situazioni queste che creano un ulteriore incertezza dell’investitore odierno.


Inflazione e Tassi USA



Ritornando ai nostri giorni, la settimana che si è conclusa ha visto il mercato azionario chiudere la prima settimana di maggio con perdite modeste che hanno mascherato una performance turbolenta, con il Dow Jones che ha visto registrare sia i suoi giorni migliori che quelli peggiori dal 2020. Eppure, gli indici avevano iniziato la settimana con tre consecutive sessioni positive, per poi precipitare su previsioni di inasprimento delle politiche della Fed, nonostante il giorno prima il suo Presidente nella conferenza stampa avesse riportato il contrario. Un deciso scivolone da parte della comunicazione della Banca Centrale americana, non in grado di incanalare la comunicazione nella giusta maniera, oppure un’azzardata sfida del mercato contro la Fed.

Gli investitori continuano a rimanere preoccupati sulla capacità della Fed di combattere l’inflazione, ai massimi degli ultimi 40 anni, senza far deragliare la crescita economica. Tutto questo nonostante una stagione delle trimestrali positiva. I risultati, infatti, hanno superato le aspettative e hanno indotto modeste revisioni al rialzo delle stime per il proseguo dell’anno e per il 2023, guidate in gran parte dal settore energetico. Tuttavia, questo non sembra essere sufficiente a compensare i timori dei gestori di portafoglio sul rischio di ribasso degli EPS se l'economia dovesse entrare in recessione o se dovesse assistere ad ulteriori rialzi della Fed.

Ad oggi circa l’87% delle società dello S&P 500 hanno alzato i veli sui propri conti, con circa il 79% di esse che hanno riporto utili superiori alle attese. Durante la settimana, 20 società dell'S&P 500 (inclusa una componente Dow 30) pubblicherà i risultati per il primo trimestre. Di queste si evidenziano Occidental Petroleum, il titolo che da inizio anno registra, all’interno dello S&P 500, la migliore performance e Walt Disney, che tra le Mega Cap, scambia sui più bassi livelli delle ultime 52 settimane. Occhi puntanti anche sulle big asiatici con i nomi di  Alibaba, Sony, Toyota e Nintendo. Nel mercato della riapertura, Norwegian Cruise e Wynn Resort saranno inoltre attentamente monitorare, così come Microchip nel tecnologico e EA e Fox nel settore dei servizi di comunicazione. Di rilievo, inoltre, le pubblicazioni di Palantir, Amc, Plug Power, Novovax, Lemonade, Peloton (NASDAQ:PTON), SoFi, Roblox, Coinbase (NASDAQ:COIN) ovvero di quei titoli che hanno beneficiato dei lockdown. Anche il settore della cannabis potrebbe registrare movimenti con le pubblicazioni delle trimestrali di Cronos Group e Aurora Cannabis.

Trimestrali USA



Nel calendario macroeconomico la crescita dell’inflazione statunitense di aprile, attesa per mercoledì, sarà probabilmente l’evento clou della settimana. In Europa, non sono attese importanti pubblicazioni, se non l’indice ZEW tedesco; tuttavia, sono in programma una serie di discorsi dei membri della BCE, soprattutto con quello di mercoledì della Lagarde a Lubiana. In Cina l’attenzione sarà focalizzata sul livello di inflazione al consumo di mercoledì (attesa a +1,8% su base annua ad aprile), ma soprattutto sui dati sul credito cinese di giovedì. Nel Regno Unito la crescita del Pil per il primo trimestre, attesa per giovedì, sarà importante alla luce dei rischi di stagflazione evidenziati dalla Bank of England.

Calendario macroeconomico della settimana



Nella giornata odierna, dopo le pubblicazioni asiatiche hanno evidenziato un mantenimento della linea dovish da parte della BoJ, nei suoi ultimi verbali, in Cina la bilancia commerciale sembra aver fatto registrare un miglioramento. Infatti, l'avanzo commerciale è salito a 51,12 miliardi di dollari ad aprile, rispetto ai $40,89 miliardi dello stesso mese dell'anno precedente. Le cifre, tuttavia, risentono degli effetti base e dell'aumento dei prezzi e sia i volumi delle importazioni che quelli delle esportazioni sono probabilmente diminuiti su base mensile. La Cina è stata colpita sia dall'indebolimento della domanda di esportazione, evidente nell'ultimo round di PMI, sia dal prolungamento delle restrizioni legate al Covid. Durante il fine settimana, le autorità di Shanghai hanno rafforzato ancora una volta le misure di blocco della città, senza una fine in vista nel breve termine. Proseguimento della giornata che sarà priva di importanti letture, con il livello delle scorte all’ingrosso statunitense vagliato sulla scia delle preoccupazioni dei lockdown cinesi. L’assenza di nuove pubblicazioni macroeconomiche potrebbe spingere l’attenzione degli investitori su Mosca, la quale celebra oggi il giorno della vittoria. Putin potrebbe cogliere l'occasione per dichiarare formalmente una guerra contro l'Ucraina, che finora è stata definita "un'operazione militare speciale" da parte russa. La dichiarazione di guerra permetterebbe alla Russia di mobilitare più truppe dalle sue riserve, e aumentare ulteriormente la pressione dopo i progressi limitati delle ultime settimane. Intanto l’Europa continua a discutere in relazione al sesto pacchetto di sanzioni, il quale ricordiamo contempla l’embargo petrolifero.
 
Mercato delle criptovalute che segue a ruota quelle finanziario, con Bitcoin che ha visto registrare anch’esso cinque settimane consecutive di correzioni. Sebbene non vi sia una chiara conclusione a questa correlazione, vale la pena ricordare la natura lungimirante del mercato. L’intero settore continua a innovare e fare passi verso il suo futuro a lungo termine, nonostante nel breve sia guidato da forze economiche più ampie. Nella settimana il Leeds United, squadra di Premier League inglese, pubblicherà una serie limitata di NFT allo scopo di raccogliere fondi per la causa umanitaria in Ucraina.

Bitcoin trova ora un terreno fertile a Cuba, dopo che la scorsa settimana la banca centrale cubana ha emesso regolamenti per i fornitori di servizi di crypto asset. Nonostante una filosofia della criptovalute non proprio comunista, associata a ideali di libero mercato, diritti di proprietà, assenza di confini e resistenza alla censura lo strumento assiste una popolazione privata di carte di debito e di credito accettate a livello internazionale a causa delle sanzioni americane. Paypal (NASDAQ:PYPL), Revolut sono tutti banditi nella regione. Non dovrebbe ora sorprenderci come l’attenzione nei prossimi giorni potrebbe essere nuovamente incentrata sull’utilizzo del mondo delle cripto per eludere le sanzioni internazionali.

Intanto ieri si riporta, purtroppo, un nuovo incidente, con un furto da 3 milioni di dollari in Fortress Protocol. Un aggressore è riuscito infatti a rubare 1.048 ETH (~$2,65 milioni) e 400.000 DAI dalla piattaforma di DeFi Fortress Protocol in quello che sembra essere stato un attacco di manipolazione Oracle (NYSE:ORCL).  La manipolazione del mercato e l'insider trading sono sempre state le principali minacce nei mercati tradizionali. Negli ultimi anni, il problema si è esteso ai mercati delle criptovalute, diventando sempre più comune. L’attacco di manipolazione Oracle consiste nel manipolare l’origine stessa dei dati su una risorsa esterna che alimenta uno smart contract, ingannando quindi i prezzi ricevuti dalla piattaforma.

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Gabriel Debach
eToro Italian Market Analyst
 
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