Il titolo inserito nella “Tactical Outperform List”
Quando mancano dieci giorni all’annuncio dei risultati di Apple (NASDAQ:AAPL) (i dati del primo trimestre 2022/23 saranno diffusi il 2 febbraio), cresce l’orientamento positivo degli investitori verso il gruppo di Cupertino che al momento è l’unico dei grandi colossi tech americani che, in vista di una probabile recessione, non taglia il personale. Infatti, martedì 18 gennaio anche Microsoft (NASDAQ:MSFT) ha rotto gli indugi e si è messa nella scia di Meta, Amazon (NASDAQ:AMZN) e Alphabet (NASDAQ:GOOGL), annunciando 10.000 licenziamenti.
Fra gli investitori che hanno deciso negli ultimi giorni di scommettere sulla Mela c’è l’americana Evercore Isi, società di New York specializzata nella consulenza per gli investimenti. L’analista Amit Daryanani ha inserito Apple nella sua “Tactical Outperform List”, un elenco di titoli che dovrebbero realizzare buone performance nel breve termine.
I dati sulle vendite del nuovo iPhone 14 Pro
L’analista osserva che negli ultimi tre mesi Apple ha sottoperformato del 16% l’indice S&P500 e ai prezzi attuali (135 dollari) si presenta come una grande opportunità di acquisto. Il motivo del recente calo, ricorda Daryanani, sono i timori che nell’ultimo trimestre le vendite dei nuovi iPhone 14 Pro e Pro Max siano state inferiori alle previsioni, principalmente a causa dei problemi di produzione creati dal Covid nelle fabbriche della Cina.
L’analista non esclude che effettivamente i dati del prossimo 2 febbraio potranno contenere risultati di vendita inferiori alle stime, ma questo non dovrebbe tradursi in una nuova pressione negativa sulle quotazioni di Borsa perché, come ha già detto Apple, le mancate vendite saranno recuperate nei mesi successivi. Daryanani è convinto che le indicazioni che fornirà Apple sul trimestre attualmente in corso risulteranno superiori del 5% rispetto alle attuali stime del consensus. Tutte queste considerazioni si traducono in una raccomandazione Outperform con target price a 190 dollari.
Il consensus degli analisti
Oggi il consensus degli analisti si aspetta che il primo trimestre 2022/23 di Apple (terminato il 31 dicembre scorso) si chiuda con ricavi a 122,3 miliardi di dollari, in calo dell’1,3% sullo stesso periodo dell’anno scorso, e un utile di 31 miliardi (-11,6%). La redditività dovrebbe risultare in calo, con un margine operativo sceso al 30,7% dal 33,5%.
Market Screener censisce 45 analisti che coprono Apple e di questi 33 hanno una raccomandazione positiva (Buy o Outperform) e nove hanno un giudizio neutrale. Solo tre consigliano di vendere. La media dei target price è 168 dollari, un obiettivo di prezzo che implica una previsione di rialzo del 24% nei prossimi 12 mesi.
CINQUE ANNI DI BIG TECH IN BORSA: VINCE APPLE
Intanto un bell’articolo di Cnbc si interroga sul perché Apple non abbia ancora annunciato licenziamenti. Forse che a Cupertino non credono all’imminente recessione? Secondo Cnbc la risposta non è nella diversa valutazione del futuro, ma nei diversi comportamenti del passato. Negli ultimi due anni, con i lockdown da Covid che hanno esaltato l’importanza delle attività online, molte società basate su internet hanno visto il loro business crescere rapidamente e sono corse a rafforzare le strutture con forti assunzioni, nella convinzione che la cresciuta domanda sarebbe rimasta nel tempo. Invece non è andata così. La crescita rallenta e ora le società devono trovare un nuovo equilibrio dei costi.
Big Tech: storia di assunzioni e licenziamenti
In questo panorama Apple è un’eccezione perché negli ultimi due anni non ha aumentato il ritmo delle proprie assunzioni.
Alla fine di giugno 2022 Microsoft contava 221.000 dipendenti, il 22% in più (40.000 persone) rispetto a un anno prima. L’anno precedente il numero dei dipendenti era cresciuto dell’11%. Oggi Microsoft licenzia 10.000 persone.
E’ più complicato fare i conti su Amazon, che ha un gran numero di dipendenti che lavorano part-time. Nel 2021 la società ha assunto 310.000 persone, dopo l’incredibile espansione registrata nel 2020 con 500.000 assunzioni. Alla fine di dicembre 2021 Amazon contava 1,6 milioni di dipendenti. All’inizio di gennaio Amazon ha annunciato 18mila licenziamenti.
Meta ha aumentato gli organici del 30% nel 2020 (13.000 assunzioni) e ha assunto altre 13.000 persone nel 2021. A novembre scorso ha annunciato 11mila licenziamenti.
A differenza di queste società, il ritmo delle assunzioni di Apple è rimasto costante durante la pandemia, con una crescita degli organici che prosegue in modo lineare dal 2016. Apple conta oggi 164mila dipendenti, che sono il 6,5% in più rispetto a un anno fa (+10.000 persone). Nel 2020 aveva assunto meno di 7.000 persone.