Questo articolo è stato scritto in esclusiva per Investing.com
Non capita spesso di assistere ad un rialzo dei metalli preziosi quando salgono anche dollaro USA, rendimenti dei bond ed aspettative di un aumento dei tassi, come sta succedendo ora. Ma, come abbiamo visto nelle ultime settimane, questo non sembra importare all’oro né, in misura minore, all’argento.
Perché al momento l’impennata dell’inflazione resta la preoccupazione maggiore tra i partecipanti dei mercati, spingendo la richiesta di asset rifugio che riparino dall’inflazione, mentre il generale rally del complesso delle materie prime (risultato del conflitto in Ucraina) contribuisce a far salire i metalli preziosi.
Con l’oro che si è avvicinato al massimo storico del 2020 all’inizio della settimana, si potrebbe pensare che l’argento come minimo arrivi al corrispondente massimo del 2020 di 30 dollari. Ma gli mancano oltre 4 dollari per raggiungere l’obiettivo, e quasi 30 dollari per il massimo storico del 2011.
L’argento, quindi, ha ancora molta strada da fare, soprattutto quando anche altri metalli come il rame stanno schizzando.
Da un punto di vista tecnico, l’argento resta in un trend rialzista. Questo emerge, ad esempio, dai massimi e minimi più alti della recente azione di prezzo e dal fatto che ci troviamo al di sopra sia della media mobile esponenziale a breve termine su 21 giorni che di quella semplice a lungo termine su 200 giorni. Il fatto che l’argento di recente abbia infranto la media su 200 giorni è una svolta per me. E, da allora, abbiamo assistito ad una mossa al rialzo di quasi 3 dollari.
Più di recente, l’argento è riuscito ad infrangere la resistenza chiave intorno a 25,30-25,60 dollari, che ha portato a conseguenti acquisti verso il livello di ritracciamento di Fibonacci del 61,8% intorno a 26,75 dollari, dove il rally si è fermato.
Ma, aspetto cruciale, il calo è stato difeso da quella regione di 25,50-25,60 dollari, che ha offerto un decente supporto negli ultimi tre giorni circa. Dunque, nonostante l’apparente debolezza, il trend rialzista non è stato infranto. Semmai, il consolidamento qui significa che l’argento probabilmente si prepara ad un’altra brusca mossa al rialzo.
Una mossa decisa sopra la resistenza a breve termine intorno a 26,00 dollari potrebbe essere l’innesco di un simile movimento. Potrebbe succedere già oggi? Sebbene il calendario economico sia leggero, i rischi geopolitici non lo sono. In effetti, al momento la questione che conta è il conflitto russo-ucraino, che fa salire i prezzi delle materie prime chiave e, di conseguenza, le aspettative sull’inflazione. L’aumento delle pressioni sui prezzi dovrebbe essere una buona notizia per gli asset che si ritiene offrano una buona protezione dall’inflazione. Oro e argento sono tra questi.
Se il trend rialzista continuerà, come mi aspetto che faccia, allora il prossimo obiettivo di rialzo sarà intorno ai 27,50 dollari, che era stato il punto di origine del breakdown in estate. Dopodiché arriverà il livello di ritracciamento di Fibonacci del 78,6% a 28,22 dollari, seguito dai massimi dallo scorso anno e dall’anno prima, intorno ai 30,00 dollari.