Se il mese di luglio rappresentava un ottimo mese per sfruttare tatticamente la debolezza accumulata dalle valute emergenti a giugno (la stagionalità infatti dice che il settimo mese dell’anno si è sempre chiuso in positivo negli ultimi 10 anni per l’indice JpMorgan Emerging Local Currency), non altrettanto si può dire per quello di agosto, sempre negativo negli ultimi 6 anni con punte di spiccata negatività per Zar, Mxn e Try.
Prevedibile quindi che già dalla prossima settimana la volatilità sui mercati valutari inizi a salire. Praticamente irrilevanti i dati che arriveranno dagli Stati Uniti nella settimana entrante con focus particolare sul settore immobiliare.
Il 22 luglio la vendita di case esistenti, il 23 luglio i prezzi delle case ed il 24 luglio la vendita di case nuove. Completa il panorama il 25 luglio gli ordini di beni durevoli.
E’ PASSATO UN ANNO DALLE PAROLE DI DRAGHI SUL FUTURO DELL’EURO
Esattamente un anno fa Mario Draghi fece capire ai mercati chela Bce non avrebbe più permesso speculazioni sulla fine dell’Euro e non si può certamente dire che quelle parole non siano state efficaci. A distanza di 12 mesi le tensioni finanziarie sono diminuite (non scomparse), ma l’economia reale resta in difficoltà. Questa settimana avremo a disposizione due dati rilevanti, il Pmi europeo manifattura e servizi (24 luglio) e soprattutto l’Ifo tedesco il 25 luglio. Attenzione anche anche al Pil del secondo trimestre della Gran Bretagna.
POLITICA MONETARIA IN MOVIMENTO, TOCCA A TURCHIA, UNGHERIA E NUOVA ZELANDA
Queste tre banche centrali potrebbero cominciare il balletto di agosto delle valute high yield, tipici strumenti da carry trade. Il 23 luglio infatti tocca a Turchia ed Ungheria, mentre il giorno successivo alla Nuova Zelanda. Con particolare riferimento alla Lira Turca il mese in arrivo si presenta piuttosto complicato dal punto di vista stagionale. Dal2004 inavanti UsdTry è sempre salito (tranne nel 2006) e questo dovrebbe favorire quel processo di debolezza ulteriore che dovrebbe coinvolgerela Lira Turcanei prossimi mesi. Come si vede dal grafico, negli ultimi 10 anni, per poter assistere ad un picco di UsdTry il Roc a 1 anno ha dovuto superare il 25%. Considerando che siamo appena a +6%, la strada è ancora lunga.
Trade long UsdTry a 1.92 stop 1.87
TRADE DELLA SETTIMANA
Agosto sarà un mese in cui verrà messa a dura prova l’Abenomics, ovvero la politica ultraespansiva nipponica tra i cui obiettivi rientrano anche la svalutazione dello Yen. La stagionalità è infatti tutta a favore del Jpy; negli ultimi 14 anni EUR/JPY è sceso 11 volte con una media del -2.2%, mentre USD/JPY è sceso in 12 degli ultimi 16 anni (media -1.79%). Se però vogliamo spingere al massimo questo effetto benefico sullo Yen meglio lavorare sul cross AUD/JPY sceso in 14 degli ultimi 16 anni grazie al combinato effetto stagionale negativo sull’Aussie (AUD/USD è sceso in 12 degli ultimi 16 anni ad agosto).
L’analisi tecnica ci conforta. Tutte le volte che lo spot AUD/JPY sale 1 deviazione standard oltre la media mobile a 200 giorni viene anticipata una correzione che va ad esaurirsi solo quando lo spread scende sotto 1 deviazione standard negativa. In questo caso il processo non è quindi ancora terminato ed il mese di agosto potrebbe agevolare questo movimento bearish.
Trade short AudJpy a 92 stop 95