sono ormai mesi che titoli del calibro di Alibaba (NYSE:BABA) e JD.com (NASDAQ:JD), rappresentativi dell'economia cinese e delle relazioni tra Pechino e Washington (vista la loro presenza sui mercati USA sotto forma di ADR) hanno assunto un forte Trend ribassista.
Per non parlare poi del settore dell'Istruzione Privata: Fortemente colpito dalla politica repressiva che caratterizza da diverso tempo la Cina nei confronti di tutte quelle società e settori che non fanno parte del disegno di stato socialista del presidente Xi, più volte reso pubblico a seguito degli ultimi piani quinquennali della RPC.
In questo scenario è ormai il momento di arrendersi ad una possibilità che vede la Cina come un universo non investibile? Vediamo alcuni dati:
Partiamo dal problema di tutte le banche centrali mondiali: l'inflazione, tutto il mondo oggi è alle prese con una forte inflazione, tutto tranne la Cina. Infatti proprio la PBOC è al momento l'unica banca centrale che ha la possibilità (e a sentire le ultime dichiarazioni degli esponenti governativi cinesi, anche la volontà) di effettuare azioni di politica monetaria espansiva.
Come si può vedere dagli indici IPC la Cina oggi beneficia di un'inflazione pienamente sottocontrollo e se poi uniamo a questo il fatto che la banca centrale cinese sia l'unica ad aver mantenuto i tassi di interesse in territorio positivo negli ultimi anni (anche nel 2020) e la grande quantità di riserve di cui questa istituzione finanziaria è provvista, è facile comprendere come a livello di politica monetaria (e di conseguenza fiscale viste le ultime azioni svolte in cui la banca centrale ha direzionato spesso parte delle proprie riserve direttamente al ministero delle finanze con la finalità di ridurre le imposte dirette che gravano sulle imprese) la Cina sia il paese attualmente più favorito nello spettro della finanza mondiale. [Considerando ovviamente anche la forte crescita del PIL, ancora stimata oltre il 5% per l'anno in corso]
Se poi consideriamo la solidità dei bilanci di buona parte delle società cinesi quotate e la forte capacità del governo centrale di gestire crisi societarie anche di grosso calibro (vedi Evergrande (HK:3333)), la risposta alla domanda del titolo è presto chiarita: la Cina è un universo investibile, anzi è un universo estremamente conveniente su cui investire se lo rapportiamo ai dati macroeconomici e agli scenari attuali della zona euro e degli USA. Ma allora, qual'è il problema di quest'area geografica? perchè sono mesi che il mercato cinese sottoperforma i mercati globali?
Il motivo è nell'aggressiva politica di regolamentazione voluta dal PCC che in nome di una maggiore equità sociale ha sacrificato profitti ed interi settori dell'economia, in merito a questo c'è da dire però che sempre più spesso arrivano da Pechino segnali di stabilizzazione del processo regolamentare, sia a livello interno che a livello di politica estera (vedi accordi con la SEC per la trasmissione dei bilanci societari degli ADR, evitando per ora quindi il loro delisting).
Inoltre storicamente i mercati in cui si è visto un forte processo di regolamentazione e di efficientamento hanno visto fasi di crescita considerevoli nel medio termine.
Tutti questi elementi rendono in fine la Cina molto interessante, ma soggetta ancora a forti rischi normativi e possibili delisting di titoli cinesi quotati sotto forma di ADR.
In conclusione è in mia opinione guardare alla Cina con un'ottica fortemente diversificata e attraverso strumenti di investimento come Fondi ed ETF: Lo strumento del PAC inoltre, è in questo momento, molto valido per beneficiare e allo stesso tempo gestire la forte volatilità di quest'area geografica.