I timori per l’ultima variante del COVID, chiamata Omicron, probabilmente domineranno il sentimento dei mercati questa settimana, eclissando i dati economici USA positivi, come il report migliore del previsto sulle richieste iniziali di sussidio di disoccupazione pubblicato prima della festa del Ringraziamento di giovedì. Anche se gli scienziati non sanno ancora molto riguardo alla variante B.1.1.529 Omicron in rapida diffusione (identificata per la prima volta in Sud Africa), l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) venerdì ha dichiarato che si tratta di una “variante preoccupante, con rischi maggiori rispetto alle altre”.
Indici USA ed europei crollati in chiusura di settimana
L’S&P 500 è crollato del 2,27% venerdì, il tonfo giornaliero peggiore su base percentuale in nove mesi. Tuttavia la mossa, avvenuta il giorno dopo il Ringraziamento, si è registrata negli scambi ridotti per festa.
I riferimenti sensibili all’economia sono stati i più colpiti. L’indice più vecchio di Wall Street, il Dow Jones Industrial Average, blue chip e mega cap, ha perso 905 punti, o il 2,5% del valore, nel suo giorno peggiore dall’ottobre dello scorso anno.
Il tonfo del Dow ha completato un piccolo pattern testa e spalle, che potrebbe far parte di un apice testa e spalle molto più grande.
Il Russell 2000, le cui aziende nazionali dipendono da un’economia aperta, registra un crollo del 3,7%, con una performance inferiore rispetto ai maggiori riferimenti.
Il NASDAQ 100, legato al settore tech, invece, segna -2,13%, con una performance superiore agli altri indici.
Il NASDAQ 100 potrebbe aver completato un piccolo apice testa e spalle verso l’alto che, come nel caso del Dow, potrebbe essere la testa di un apice testa e spalle molto più grande. Notiamo che la spalla del potenziale testa e spalle più grande era la testa di un fallito apice testa e spalle.
I titoli quotati sull’indice STOXX Europe 600 vedono un tonfo del 3,7%, il maggiore dal giugno 2020, con la volatilità vicina al massimo di 10 mesi.
L’asset più richiesto venerdì sono stati i Treasury. Il rendimento dei titoli decennali, di riferimento, ha visto il crollo maggiore dal famoso bottom del marzo 2020, che aveva seguito i rapidi ribassi del mercato alimentati dalla prima ondata della pandemia.
Il tasso dei Treasury a 10 anni potrebbe stare per raggiungere il massimo, suggerendo che lo slancio resta alto per un continuo acquisto di Treasury, con i rendimenti che potrebbero ritestare i minimi del 2021.
L’indice del dollaro è crollato di ben l’1,05% venerdì, attestandosi a -0,72% in chiusura di settimana. Ironicamente, l’euro è balzato dell’1% dopo essere sceso per un mese, nonostante la BCE stia seguendo le altre banche centrali per quanto riguarda l’inasprimento.
Lo yen, valuta rifugio, è schizzato, con +1,77% contro il dollaro.
Da un punto di vista tecnico, il dollaro potrebbe trovare temporaneo supporto al livello di 1,13, che potrebbe rivelarsi essere la linea del collo di un apice testa e spalle.
Un’altra valuta rifugio, il franco svizzero, è schizzato dell’1,25% contro il biglietto verde.
Nonostante l’oro sia considerato un rifugio, e nonostante il dollaro, la sua controparte, sia debole, il metallo giallo è sceso dello 0,40%.
Tecnicamente, l’oro ha trovato supporto sopra la linea di trend in salita. Il fatto che sia rimasto al bottom di un canale ascendente suggerisce che il prezzo ritesterà il picco del 16 novembre di 1.879,50 dollari.
Anche il Bitcoin è crollato venerdì, con -8,6%. Il tonfo ha esteso il secondo minimo in un nuovo trend in discesa.
È stato un “black Friday” anche per i tori del greggio: il prezzo della materia prima è colato a picco, perdendo circa 10 dollari al barile con un crollo del 12%, tra le speculazioni che la nuova variante del coronavirus possa far aumentare i lockdown e di conseguenza pesare sui viaggi.
Il WTI ha chiuso in calo di 10,22 dollari a 68,17 dollari, un tonfo del 13,04% che ha portato il prezzo al di sotto della linea di trend in salita dal minimo del 30 ottobre. Il prezzo potrebbe trovare supporto intorno al livello di 65 dollari, linea di supporto da marzo. Se il prezzo dovesse scendere al di sotto del secondo supporto, tuttavia, potremmo aspettarci un sell-off più brusco.
Ciononostante, anche se il prezzo dovesse salire sul supporto, potrebbe sviluppare un grande apice testa e spalle, in atto da marzo.