Con l’impennata dei tassi a causa dell’inflazione le banche riescono a generare più profitto, a parità di volumi, grazie ai margini maggiori. Cosa è accaduto ai tassi effettivi globali medi dopo il covid? Gli aumenti maggiori, in termini percentuali, sono stati i valori relativi ai mutui: fisso +76,63% e variabile +60,09%. Unica voce in regresso il factoring con un -11,78%. Attenzione però, i veri affari le banche li fanno forse con i pagamenti rateizzati tramite il credito revolving: un aumento del solo 5,79% dal 2019 ma è il tasso più alto, il 17%, maggiore degli scoperti sul conto corrente! Che ci sia tanata “ciccia” è dimostrato anche dal fatto che il tasso del 17% rappresenta il 68% del tasso usuraio, la voce più alta tra tutti i servizi. Un dato molto interessante è dato anche dall’evoluzione del “Compenso di mediazione percepito dai soggetti” che è diminuito per le imprese (-38,78%), forse a causa delle chiusure e della poca domanda, mentre sono saliti gli introiti relativi ai “finanziamenti alle famiglie” (+16,14%).
Sì, i mutui sono aumentati ma il vero business è sulla massa, sui volumi generati dai pagamenti rateizzati, il livello di usura più alto tra i servizi. Banca D’Italia ha già messo in guardia con la comunicazione di ottobre 2022. Attenti alla prossima bolla, dopo quella immobiliare del 2008.