Dopo aver registrato una perdita pari a CHF 14,9 miliardi per l’esercizio 2018, nel primo trimestre del 2019 la Banca Nazionale Svizzera è tornata in territorio positivo, con utili pari a CHF 30,7 miliardi. La cifra non sorprende, è stato infatti un trimestre eccellente per chi investe in azioni, mentre sul forex il franco svizzero ha perso terreno contro gran parte delle altre valute. Gli utili delle posizioni in valuta estera hanno raggiunto i CHF 29,3 miliardi, grazie alle condizioni favorevoli delle borse, che hanno generato utili per CHF 17,1 mld e un guadagno di CHF 6,9 mld sui titoli che pagano interessi. La leggera svalutazione del franco svizzero ha contribuito a generare un guadagno pari a CHF 1,9 mld.
La ripresa dei mercati di capitali, iniziata subito dopo l’ondata di vendite dello scorso dicembre, ha costituito una ventata di aria fresca per Thomas Jordan e la sua squadra. Ora che il mercato azionario è tornato quasi ai livelli precedenti alle vendite e i tassi dei titoli di Stato globali hanno già ritracciato i guadagni, le prospettive sono più cupe. Tuttavia, molto banche centrali propendono per ulteriori misure di allentamento monetario, che potrebbero tradursi in un mercato azionario più forte. Finché gli investitori crederanno che le banche centrali abbiano la situazione sotto controllo, secondo noi l’azionario potrebbe continuare a salire.
Ciò nonostante, notiamo che sempre più investitori sono preoccupati per la dipendenza delle attività d’investimento dalla liquidità delle banche centrali. A titolo di esempio, la BoJ possiede azioni giapponesi per un valore superiore ai $250 miliardi, che corrispondono a più del 75% del mercato ETF giapponese e al 5% circa dell’intero mercato azionario. La BCE ha recentemente spalancato la porta a misure simili; è perciò probabile che la BCE segua le orme della BoJ. Se gli investitori credono che sia una mossa giusta, si profilano splendide giornate per l’azionario europeo. In Svizzera, la BNS non è pronta a seguire questa strada. La banca centrale svizzera sarebbe più propensa a tassi ancor più negativi.