Nuovo massimo storico a 2.712 dollari dopo il taglio dei tassi da parte della Bce. Investitori allarmati dalla crescita del debito pubblico: il metallo giallo potrebbe sostituire i titoli di Stato. Intanto i Paesi BRICS proseguono verso la de-dollarizzazione
Lingottini in vendita nei supermercati americani Costco
Con un rialzo dello 0,6%, l’oro segna venerdì 18 ottobre il nuovo massimo storico a 2.712 dollari l’oncia. Si tratta del 34° record dall’inizio dell’anno. La performance del 2024 supera il +31%.
Per cercare di capire il futuro delle quotazioni del metallo giallo, gli esperti stanno spostando i riflettori dalla Cina e dall’India, tradizionalmente i due principali mercati, agli Stati Uniti, dove l’oro sta suscitando sempre maggiore interesse fra gli investitori retail con l’acquisto di Etf e anche di oro fisico: sembra che l’esperimento di Costco, la catena americana di ipermercati, di vendere lingottini da un’oncia nei suoi magazzini, stia andando molto bene.
Secondo un recente report di Bank of America (NYSE:BAC), redatto dal Commodity strategist Michael Widmer, l’interesse degli investitori retail Usa è diventato un elemento di spinta in più, che si va ad aggiungere ai tradizionali motivi del rialzo dell’oro, che sono la discesa dei tassi di interesse, gli acquisti da parte delle banche centrali che vogliono diversificare le riserve dal dollaro, e la ricerca di un “porto sicuro” in una situazione di crescenti incertezze di natura geopolitica (guerre in Russia/Ucraina e in Medio Oriente).
Timore che il debito pubblico Usa vada fuori controllo
Bank of America afferma che l’oro starebbe attraendo una parte di capitali che tradizionalmente sono investiti in titoli di Stato americani. Questo perché c’è una crescente preoccupazione sul livello del debito pubblico Usa. A poche settimane dalle elezioni presidenziali, è evidente che nessuno dei due candidati ha un piano per risolvere il problema del debito. Secondo il Committee for a Responsible Federal Budget, i piani fiscali di Trump farebbero salire il debito di 7.500 miliardi di dollari, quelli di Harris aggiungerebbero 3.500 miliardi di nuovo debito.
Inoltre, il problema del crescente debito pubblico sta diventando importante anche nei principali Paesi europei, come Francia e Germania, alle prese con crescenti impegni di spesa per la difesa e per il cambiamento climatico.
Target price a 3.000 dollari l’oncia
“Con le persistenti preoccupazioni per le esigenze di finanziamento degli Stati Uniti e il loro impatto sul mercato dei titoli di Stato americani, il metallo giallo potrebbe diventare l'ultimo bene rifugio percepito”, si legge nel report di Bank of America, che indica per l’oro un target price di 3.000 dollari all’oncia.
Secondo Michael Armbruster, cofondatore e managing partner di Altavest, il rialzo dell’oro è destinato a proseguire. In una recente intervista a MarketWatch ha dichiarato: “La tendenza è al rialzo e i fattori chiave del mercato sono una spesa pubblica Usa fuori controllo che alla fine costringe la Federal Reserve a svalutare il dollaro”. Armbruster ha poi aggiunto: “La domanda rimane forte e probabilmente sentiremo ancora parlare dei piani di de-dollarizzazione da parte dei Paesi BRICS”, con riferimento a Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica.
Il ruolo delle banche centrali nella corsa dell’oro
Colin Cieszynski, gestore di portafoglio e chief market strategist di SIA Wealth Management, osserva che “l'oro sta salendo contro tutte le valute e non solo contro il dollaro”. Il rialzo di giovedì è stato sostenuto dal taglio dei tassi da parte della Banca centrale europea, e Cieszynski sottolinea che la maggior parte delle principali banche centrali “è entrata in modalità di allentamento, non solo la Fed e la Bce”.
Peter Grant, vicepresidente e senior metals strategist di Zaner Metals, dice che il trend rialzista dell'oro “sembra forte e credo che potremmo salire fino alla fine dell'anno”. “Continuo a essere impressionato dalla resistenza dell'oro anche di fronte ai recenti guadagni del dollaro”.
Lingottini in vendita nei supermercati americani Costco
Con un rialzo dello 0,6%, l’oro segna venerdì 18 ottobre il nuovo massimo storico a 2.712 dollari l’oncia. Si tratta del 34° record dall’inizio dell’anno. La performance del 2024 supera il +31%.
Per cercare di capire il futuro delle quotazioni del metallo giallo, gli esperti stanno spostando i riflettori dalla Cina e dall’India, tradizionalmente i due principali mercati, agli Stati Uniti, dove l’oro sta suscitando sempre maggiore interesse fra gli investitori retail con l’acquisto di Etf e anche di oro fisico: sembra che l’esperimento di Costco, la catena americana di ipermercati, di vendere lingottini da un’oncia nei suoi magazzini, stia andando molto bene.
Secondo un recente report di Bank of America (NYSE:BAC), redatto dal Commodity strategist Michael Widmer, l’interesse degli investitori retail Usa è diventato un elemento di spinta in più, che si va ad aggiungere ai tradizionali motivi del rialzo dell’oro, che sono la discesa dei tassi di interesse, gli acquisti da parte delle banche centrali che vogliono diversificare le riserve dal dollaro, e la ricerca di un “porto sicuro” in una situazione di crescenti incertezze di natura geopolitica (guerre in Russia/Ucraina e in Medio Oriente).
Timore che il debito pubblico Usa vada fuori controllo
Bank of America afferma che l’oro starebbe attraendo una parte di capitali che tradizionalmente sono investiti in titoli di Stato americani. Questo perché c’è una crescente preoccupazione sul livello del debito pubblico Usa. A poche settimane dalle elezioni presidenziali, è evidente che nessuno dei due candidati ha un piano per risolvere il problema del debito. Secondo il Committee for a Responsible Federal Budget, i piani fiscali di Trump farebbero salire il debito di 7.500 miliardi di dollari, quelli di Harris aggiungerebbero 3.500 miliardi di nuovo debito.
Inoltre, il problema del crescente debito pubblico sta diventando importante anche nei principali Paesi europei, come Francia e Germania, alle prese con crescenti impegni di spesa per la difesa e per il cambiamento climatico.
Target price a 3.000 dollari l’oncia
“Con le persistenti preoccupazioni per le esigenze di finanziamento degli Stati Uniti e il loro impatto sul mercato dei titoli di Stato americani, il metallo giallo potrebbe diventare l'ultimo bene rifugio percepito”, si legge nel report di Bank of America, che indica per l’oro un target price di 3.000 dollari all’oncia.
Secondo Michael Armbruster, cofondatore e managing partner di Altavest, il rialzo dell’oro è destinato a proseguire. In una recente intervista a MarketWatch ha dichiarato: “La tendenza è al rialzo e i fattori chiave del mercato sono una spesa pubblica Usa fuori controllo che alla fine costringe la Federal Reserve a svalutare il dollaro”. Armbruster ha poi aggiunto: “La domanda rimane forte e probabilmente sentiremo ancora parlare dei piani di de-dollarizzazione da parte dei Paesi BRICS”, con riferimento a Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica.
Il ruolo delle banche centrali nella corsa dell’oro
Colin Cieszynski, gestore di portafoglio e chief market strategist di SIA Wealth Management, osserva che “l'oro sta salendo contro tutte le valute e non solo contro il dollaro”. Il rialzo di giovedì è stato sostenuto dal taglio dei tassi da parte della Banca centrale europea, e Cieszynski sottolinea che la maggior parte delle principali banche centrali “è entrata in modalità di allentamento, non solo la Fed e la Bce”.
Peter Grant, vicepresidente e senior metals strategist di Zaner Metals, dice che il trend rialzista dell'oro “sembra forte e credo che potremmo salire fino alla fine dell'anno”. “Continuo a essere impressionato dalla resistenza dell'oro anche di fronte ai recenti guadagni del dollaro”.