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Borsa Usa, non solo i grandi sono ai record

Pubblicato 30.12.2013, 09:20

La seduta del 27 dicembre ha visto lo S&P500, indice della principali blue chip Usa, toccare un nuovo massimo storico a 1844,89 punti. Una situazione analoga e' visibile sul grafico dello S&P600 Small Cap, l'indice dei "titolini" di Wall Street (copre il 3% circa del mercato americano), che il 26 dicembre ha toccato un nuovo record a 668,700 punti. Per quanto lo S&P600 sia poco rappresentativo rispetto alla totalita' del mercato il suo andamento grafico e' molto rilevante per cercare di capire l'andamento della borsa nel suo complesso, analizzandone il comportamento sia in termini assoluti sia in termini relativi, rispetto allo S&P500.

Di norma infatti le small cap tendono a sovraperformare le blue chip duranti le fasi di mercato calante mentre sono superate in termini di performance quando la borsa nel suo complesso recupera terreno. Il quadro che e' possibile delineare in questo momento per la borsa Usa, partendo dallo studio dello S&P600, introduce qualche dubbio sulle possibilita' di vedere proseguire il rialzo dei mercati azionari Usa fin da subito. I prezzi sono infatti saliti con i massimi della scorsa ottava a testare il lato superiore del canale crescente originato dai minimi di novembre 2012, resistenza dinamica gia' testata dai prezzi il 29 novembre. L'ultima candela giornaliera disegnata dall'indice S&P600, il 27 dicembre, e' un "hanging man", appartenente alla famiglia dei "martelli", tipologia di elemento che spesso segnala l'avvio di una fase correttiva, soprattutto quando compare in prossimita' di resistenze o supporti di rilievo.

Prima di immaginare una evoluzione negativa sara' comunque necessario assistere alla violazione del supporto di area 659,50, massimo di fine novembre. In quel caso possibile il test a 641 della media mobile a 50 giorni, indicatore dimostratosi capace di intercettare in modo corretto i minimi nel corso delle recenti fasi di ripiegamento, ad esempio quelle terminate il 12 dicembre ed il 9 ottobre, ed eventualmente di quello della media mobile a 100 giorni, passante a 618 punti, praticamente coincidente con la trend line che sale dai minimi di novembre, base del citato canale. Oltre 670 ci sarebbero invece nuovi segnali di forza introduttivi a movimenti verso i 690 punti. A rendere dubbio il proseguimento della fase di forza e' anche l'andamento della forza relativa che mette in rapporto lo S&P500 con lo S&P600.

Come gia' accennato in una fase di borsa crescente ben strutturata sarebbe lecito attendersi un andamento calante della curva di forza relativa, nella realta' invece nell'ultimo trimestre il grafico e' quasi perfettamente laterale. E' possibile che questa fase orizzontale rappresenti solo una pausa del trend ribassista visto dal top di aprile, esiste tuttavia una probabilita' almeno altrettanto credibile che il trading range sia preparatorio ad un rialzo. Ed un rialzo del grafico di forza relativa significherebbe una fase calante per la borsa nel suo complesso, sia per le blue chip e, in misura minore, per le small cap. In caso di forte esposizione sul mercato azionario Usa sarebbe quindi prudente alleggerire gli impieghi in attesa di segnali chiarificatori in un senso o nell'altro.

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