Buongiorno ai Lettori di Investing.com.
Le preoccupazioni sulla riforma fiscale USA, in particolare sugli eventuali ritardi nell’approvazione, stanno condizionando non poco i mercati azionari.
E’ una ragione che ha contribuito a far scivolare l’equity anche nella giornata di venerdì ed è ciò che sta contribuendo all’evidente cautela in queste prime ore di contrattazione.
L’obbligazionario americano, soprattutto a lunga scadenza, sta aiutando a sostenere il Dollaro: il 10 anni si è riportato verso il 2,4%, significa che i differenziali di rendimento sono nuovamente a favore dei tori del dollaro. Va detto però che fin tanto che non osserveremo rendimenti sostenibili oltre il 2,4% sarà complesso registrare apprezzamenti significativi del biglietto verde.
Poi abbiamo la Brexit, che continua a ripercuotersi pesantemente sull’andamento del Pound.
La May, che si vede costretta ad affrontare difficoltà tanto all’estero quanto in patria, riprenderà i negoziati con l'Unione Europea nel tentativo di allungare i tempi.
Ipotesi che non sembra piacere ai membri europei, che già la scorsa settimana avevano dichiarato che non ci sarebbe stato nessun accordo economico prima di una definizione della procedura d’uscita.
Sul fronte interno vari esponenti dei conservatori al governo sarebbero pronti a dimettersi, il che non sarebbe certo una buona notizia per la stabilità del Regno Unito.
Non dobbiamo stupirci, quindi, se la Sterlina si sta mostrando improvvisamente debole al contrario del FTSE100 (vista la ben nota correlazione negativa) che invece sta provando un rimbalzo.
Ripercorrendo l’andamento dei listini, Wall Street chiudeva la sessione del venerdì al ribasso mentre la quella asiatica ha mostrato un andamento contrastante (segnaliamo soprattutto il Nikkei, che concludeva la seduta in rosso del -1,3%).
Gli europei, pur mantenendosi cauti, sono in leggero rialzo.
La lateralità della scorsa settimana, dettata dalla mancanza di movers importanti, è ancora evidente nel forex eccezion fatta come detto per la debolezza della Sterlina.
Concludiamo con le materie prime: Future Oro e Future Argento sono in fase di consolidamento, idem il Future Petrolio Greggio WTI che sta affrontando da giorni la resistenza dei 57 dollari al barile (il WTI).
Il calendario economico non proporrà alcun evento rilevante in questo inizio settimana, tuttavia ricordiamo che nei prossimi giorni vi saranno dati inflattivi importantissimi che potrebbero finalmente dare un po’ di direzionalità soprattutto sul fronte valutario.