"Il camminare presuppone che a ogni passo il mondo cambi in qualche suo aspetto e pure che qualcosa cambi in noi" (Italo Calvino)
Le Borse mondiali si avviano a chiudere la settimana in territorio negativo confermando la tendenza iniziata con il simposio dei banchieri di Jackson Hole che ha confermato la strategia di mantenere i tassi più alti più a lungo. In assenza di dati macro in grado di fare cambiare idea a Fed e Bce, e considerato che siamo entrati nell’ultimo trimestre dell'anno, aumentano le probabilità che gli operatori decidano di consolidare i guadagni. Tendenza testimoniata anche dal forte aumento della volatilità, tornata sui massimi da 6 mesi, riportandosi intorno alla soglia dei 20 punti (+10% in una settimana, +30% in un mese). Tra le note positive il calo dei vettori energetici: gas TTF -8% in una settimana, petrolio -10%, vicino al livello di $80 dollari, lontano dai $100 stimati da alcune banche d’affari. Pericolo non ancora non del tutto scongiurato e che preoccupa soprattutto per l’impatto sull’inflazione e la congiuntura economica. I dati macro usciti questa settimana non hanno aiutato a prendere una direzione. In Usa il mercato del lavoro resta tonico mentre in Europa la recessione pare ancora indirizzata verso un soft landing. Oggi sono attesi altre statistiche importanti sullo stato di salute dell’economia europea e statunitense. Alle 10:00 le vendite al dettaglio in Italia ad agosto, alle 14:30 le buste paga del settore non agricolo in Usa, e a seguire il tasso di disoccupazione a settembre.
La Bce si raffredda
All’interno della Bce le colombe iniziano a guadagnare consenso. Secondo il componente del direttorio Francois Villeroy de Galhau, intervistato dal quotidiano economico tedesco Handelsblatt, anche se eccessiva, la recente impennata dei rendimenti dei titoli di Stato a lungo termine sta rendendo più rigide le condizioni di finanziamento e quindi rafforza le argomentazioni contrarie a un ulteriore aumento dei tassi di interesse. A settembre Francoforte ha incrementato il tasso di interesse, portandolo a un livello record del 4%, dopo 10 rialzi consecutivi volti a riportare l'inflazione all'obiettivo del 2% entro il 2025. Secondo Villeroy de Galhau, dall’ultima riunione della Bce sono usciti buoni numeri sull'inflazione e parallelamente un aumento dei tassi a lungo termine. Tutto ciò può essere considerato eccessivo, ma contribuisce a irrigidire le condizioni di finanziamento nell'economia europea. In conclusione il banchiere crede che un ulteriore aumento dei tassi della Bce sia ingiustificato. Dichiarazioni che hanno contribuito a calmierare la “speculazione” sui titoli di Stato con il rendimento del Btp a 10 anni sceso al 4,8%, da oltre il 5% e lo spread sotto la soglia dei 190 punti.
Il nucleare risorge, le rinnovabili corrono
Secondo l’ultima indagine di Swg, la maggioranza degli italiani (il 54%) è aperta alla possibilità di utilizzare dell’energia nucleare, soprattutto se le centrali saranno costruite a una distanza significativa dalla propria abitazione e porteranno un reale risparmio in bolletta. Nell’ipotesi di un dimezzamento della bolletta elettrica, i favorevoli salgono al 68% del totale. Come ha ricordato Milano Finanza Edison ha lanciato il nuovo piano industriale al 2030 che, tra i diversi obiettivi, punta ad avviare due reattori nucleari da 340 megawatt tra il 2030 e il 2035. Il Ceo Nicola Monti ha rilanciato con forza il progetto di portare il nuovo nucleare in Italia, nello specifico sotto forma di Small Modular Reactor (Smr). Ma in attesa che l’Italia torni a investire nel nucleare in Borsa brillano i titoli esposti alle fonti rinnovabili. Tra queste Altea Green Power, azienda specializzata in impianti a energia rinnovabile e batterie accompagnata in Borsa nel gennaio del 2022 da Integrae Sim, best performer da inizio anno sul listino Euronext (EPA:ENX) Growth Milan. Il titolo ha appena fatto segnare un nuovo massimo storico realizzando una performance del 104% negli ultimi dodici mesi e del 49% negli ultimi sei.