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C'è vita oltre l'AI?

Pubblicato 28.06.2024, 09:39
HG
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Dimentica l'intelligenza artificiale: nel nuovo, coraggioso mondo dei big data, è l'idiozia artificiale che dovremmo cercare (T. Chatfield).


Vendite al dettaglio MoM di maggio della Germania in uscita oggi alle 8:00 (stima +2% contro -0,1% di aprile), inflazione della Francia MoM di giugno alle 8:45 (stima +0,2% contro 0,7% di maggio), inflazione della Spagna sempre YoY di giugno alle 9:00 (stima 3,3% contro 3,6% di maggio) e dell’Italia MoM di giugno alle 12:00 (stima +0,2%, invariata rispetto a maggio). Alle 15:45 è il turno del PMI Chicago di giugno (stima 40 punti contro 35,4 di maggio) e alle 16:00 della fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan di giugno (stima 65,9 punti contro 69,1 di maggio).
 
Ieri M3 dell’Europa YoY di maggio è risultato leggermente superiore alle attese (+1,6% contro +1,5% atteso e 1,3% di aprile). Come noto, M3 include tutte le attività finanziarie quali depositi bancari e d'altro tipo non trasferibili a vista mediante assegno, oltre a tutte le attività finanziarie che come la moneta possono fungere da riserva di valore: obbligazioni e titoli di stato con scadenza a breve termine.
 
La terza lettura del PIL USA QoQ del 1Q24, pari al +1,4%, è risultata in linea con le attese. Leggermente inferiore alle attese le richieste settimanali alla disoccupazione (233k contro 236k attese e 239k della scorsa settimana). In crescita è risultato l’indice PCE medio del 1Q24 (3,7% contro 3,6% atteso e 2% del 4Q23) e in flessione rispetto alle attese gli ordini di beni durevoli MoM di maggio (-0,2% contro +0,2% atteso e +0,4% di aprile).
 
Parliamo ancora di intelligenza artificiale. Ma questa volta riferita alle aziende dei settori industriale e dei materiali che riteniamo contribuiranno in maniera importante alla realizzazione di infrastrutture legate all’AI. Siamo infatti convinti che la spinta generativa dell’intelligenza artificiale porterà benefici alle industrie di base rappresentate da entrambi questi settori, anche in un’economia a crescita più lenta. Numerosi governi e una serie di enti del settore privato in tutto il mondo stanno proponendo massicce spese legate all’AI per aggiornare le infrastrutture e accogliere i progressi tecnologici previsti nei prossimi anni.
 
Diventa quindi importante comprendere alcune caratteristiche di entrambi questi settori quando si considera ciascuno di essi per l’esposizione del portafoglio. Il primo, e forse il più importante, è il contributo che le aziende di questi settori daranno alla realizzazione delle infrastrutture legate alla tecnologia. Sebbene finora la maggior parte dell’attenzione del mercato si sia concentrata su chi può attualmente o potenzialmente monetizzare rapidamente le tecnologie di intelligenza artificiale generativa dal punto di vista del prodotto e dei ricavi, resta il fatto che poco può accadere per aumentare effettivamente l’uso di questi prodotti fino a quando l’infrastruttura non sarà adeguatamente aggiornata. Se vogliamo, un po’ quello che è già successo all’indomani dell’avvento di internet oltre venti anni fa: la tecnologia esisteva, ma mancavano le reti.
 
È qui che entrano in gioco le aziende di questi due settori. Offrono esposizione all’intelligenza artificiale ma offrono anche valutazioni inferiori rispetto ai titoli che conosciamo come i “Magnifici 7”. Dopotutto, chi si occuperà dell’aggiornamento e della costruzione degli impianti critici e delle reti elettriche che saranno necessarie per supportare le tecnologie legate all’intelligenza artificiale nei prossimi anni e oltre? La risposta a questa domanda risiede in gran parte nelle aziende che Standard & Poor's classifica come membri dei settori industriale e dei materiali. Questi settori tendono, tra le altre cose, ad avere una buona dose di esposizione internazionale.
 
Nel settore industriale, le aziende di gruppi secondari come prodotti per l’edilizia e l’ingegneria, macchinari edili e attrezzature per trasporti pesanti, conglomerati industriali e componenti e apparecchiature elettriche dovrebbero beneficiare dell’impennata della spesa relativa all’intelligenza artificiale. Si pensi ad attrezzature come bulldozer e forniture elettriche utilizzate nella costruzione di data center e reti elettriche.
 
Per quanto riguarda il settore dei materiali, dovrebbero trarne vantaggio gruppi secondari come materiali da costruzione, rame e acciaio. Pensate a questo come alle materie prime come il cemento, calcestruzzo, ecc., che vengono utilizzate nella costruzione di data center e di reti elettriche.
 
Sebbene entrambi questi settori siano tradizionalmente molto legati all’economia, riteniamo che la spinta generativa dell’intelligenza artificiale si tradurrà in costruzioni di infrastrutture su larga scala che andranno a beneficio delle industrie di base rappresentate da entrambi questi settori, anche in un’economia a crescita più lenta.
 
Questo non significa che le aziende tecnologiche non continueranno ad incrementare gli utili. Da capire se i livelli raggiunti dai prezzi potranno continuare ad essere supportati dalla crescita degli utili. Abbiamo però preferito chiederci che cosa potrebbe fermare la salita delle azioni tecnologiche? I mercati potrebbero perdere il favore del settore se le speranze per l'IA venissero smorzate, ad esempio se ritenessero che la spesa aziendale per l'IA non abbia dato i suoi frutti in termini di aumento degli utili o dei margini. Ma anche qualsiasi modifica normativa che ne limiti l'adozione potrebbe influire sul potenziale dell'IA di continuare a supportare la tecnologia. In uno scenario meno probabile, altri settori potrebbero superare la tecnologia se la crescita accelerasse e l'inflazione scendesse abbastanza da consentire alla Fed di tagliare i tassi di interesse più del previsto.
 
 
 
 
 

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